"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

venerdì 15 gennaio 2010

Censurami 'sto par di siti!

La figura che ha fatto Riotta stasera a La 7, la dice lunga sulla preparazione di alcuni giornalisti nei confronti della rete. I tentativi d'imbavagliare i bloggers, hanno fatto sorridere gli ospiti della Gruber. Ma i nostri politici, essendo più ignoranti dei giornalisti, sono pericolosi. Riporto un articolo inviato da Daniele. (Non ho capito se la multa è realmente in lire, e vabbè; o se è in euro, e allora...azz!)







 


Nella foto Gianni Riotta, potete cliccare per ingrandire, io lo sconsiglio vivamente.



Fonte: Il Vascello quotidiano web di Cremona... e non solo

http://www.vascellocr.it/#Anchor-Giro-4957 

Giro di vite sui siti internet, molti potrebbero essere chiusi per stampa clandestina.
Il ministro agli interni Maroni rinuncia a una nuova legge sulla rete e ripiega su un Codice di comportamento, che vincoli i gestori dei siti e dei social network.
La Ue il 22 dicembre ha sottolineato che la Direttiva sull'E-commerce 2000/31/CE (recepita nel dlgs 70/2003) impone ai provider solo di rimuovere i contenuti illeciti «una volta avutane conoscenza o consapevolezza».
E’ un chiaro no alla censura preventiva di cui il Governo italiano ha dovuto tener conto. Tuttavia, dopo l'estensione (al web) degli articoli 2 e 5 della legge 47/1948 sulla stampa operata dall’articolo 1 (terzo comma) legge 62/2001 sull’editoria, potrebbero essere sequestrati i tantissimi siti internet che incorrano nell’accusa di stampa clandestina.



La legge sulla stampa prescrive che ogni pubblicazione debba contenere uno spazio (chiamato in gergo giornalistico “gerenza” o “colophon”) in cui figurino il nome del direttore responsabile, del proprietario e dell’editore (se è diverso dal proprietario) della pubblicazione.


Ogni stampato deve indicare il luogo e l'anno della pubblicazione, nonché il nome e il domicilio dello stampatore (provider per i siti web). Ogni mutamento va comunicato al tribunale. “Chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza che sia stata eseguita la registrazione in tribunale è punito – per il reato di stampa clandestina - con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire 500.000. La stessa pena si applica a chiunque pubblica uno stampato non periodico, dal quale non risulti il nome dell'editore né quello dello stampatore o nel quale questi siano indicati in modo non conforme al vero”.


Molti siti internet sono soggetti a sequestro in quanto non riportano l'indicazione dei responsabili (direttore, editore, proprietario, stampatore o provider) o pubblicano testi che diffamano terze persone o che integrano i reati di corruzione di minori o che pubblicano immagini raccapriccianti e impressionanti.

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