"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

sabato 31 luglio 2010

La testa della Piovra

Forse sto diventando dipietrista, ma un uomo, che ha il coraggio di dire le cose che tutti sanno, ma che nessuno ha il coraggio di dire, si merita  tutto il rispetto. "La testa della Piovra si chiama Silvio Berlusconi!", è una dichiarazione che mette a rischio l'incolumità di chi la dice. Bravo il Tonino,  che dimostra d'essere una persona coerente e coraggiosa. Diffondo il video come da Lui richiesto. Prendetevi qualche minuto, ne vale la pena.



Per leggere il testo dell'intervento di Di Pietro e leggere, le scomposte e deliranti proteste del PDL, andate sul suo blog: antoniodipietro

venerdì 30 luglio 2010

Appello dell'IDV

Per quanto l'abisso mi separi da Di Pietro, non posso fare a meno di dire che in questo momento è il solo tra tutti i parlamentari e non, che dica le cose come stanno e soprattutto, agisca coerentemente. Pubblico allora con piacere questo post dell'ex magistrato, che condivido in pieno. Godetevi anche il fimatino del Minzolini; Fede a confronto è un dilettante.





E' certamente vero che Berlusconi, con la legge sulle intercettazioni, vuole imbavagliare l’informazione, ma è anche vero che la stampa e le televisioni - anche quelle apparentemente più indipendenti - ci mettono del loro per imbavagliarsi da sole.


Prendiamo il caso di quel che è successo ieri. Noi dell’Italia dei Valori abbiamo depositato alla Corte di Cassazione oltre due milioni di firme di cittadini italiani per abrogare con referendum tre leggi vergogna: il legittimo impedimento (ovvero quella legge che ha permesso e permette a Berlusconi di non farsi processare), la privatizzazione dell’acqua (ovvero quella legge che assicura l’utilizzo dell’acqua solo a chi può permettersi di pagarla, mentre dovrebbe essere un diritto di tutti) e le centrali nucleari (ovvero quella legge con cui il Governo Berlusconi ha stabilito di installare ben 13 centrali nucleari nel nostro Paese, con grave rischio per la salute, l’ambiente e il nostro futuro).

Non è una cosa di poco conto: una moltitudine enorme di cittadini italiani hanno sottoscritto le nostre proposte di referendum. Ora, la procedura è avviata e i cittadini, finalmente, potranno dire la loro su temi importantissimi che attengono rispettivamente a tre principi fondamentali tutelati dalla nostra Costituzione: la legalità, l’uguaglianza davanti alla legge e la salute.

Eppure, nessun organo di stampa ha dato notizia dell’evento, nessun telegiornale ne ha parlato, nessun giornale lo ha riferito. Praticamente tutti gli organi di informazione ufficiali hanno ignorato e hanno fatto finta di non vedere e di non sapere.


Allora dobbiamo chiederci perché è avvenuto e avviene tutto questo. Per capirci qualcosa ho chiesto spiegazioni a un serio giornalista parlamentare che ho incontrato questa mattina a Montecitorio. Mi ha risposto che ciò era dovuto al fatto che l’Italia dei Valori non ha collegamenti lobbistici adeguati con le varie redazioni giornalistiche e televisive e, per questa ragione, la nostra azione politica e parlamentare viene costantemente ignorata se non addirittura boicottata (anche su istigazione di altri gruppi parlamentari). Insomma, mi ha consigliato di “piazzare” qualche giornalista “amico” nelle redazioni dei giornali.


No, non voglio farlo. Per rispetto proprio dei giornalisti e della loro professione, credo sia meglio che l’informazione rimanga veramente indipendente. Non bisogna irretire i giornalisti con blandizie e promesse. Soprattutto credo sia un peccato cercare di comprare i loro favori.


Però, mi sono cadute le braccia nel constatare l’assoluto silenzio con cui la stampa ha reagito al deposito delle firme referendarie. D’accordo avercela con me o con l’IdV per le nostre battaglie di legalità, ma ignorare oltre due milioni di firme mi sembra davvero un atto di disinformazione degno del peggior regime.


Chiedo, allora, ai Direttori dei giornali – almeno a quelli che ancora vogliono rimanere indipendenti – di riconsiderare la loro posizione e di informare adeguatamente l’opinione pubblica sull’esistenza e sul contenuto dei tre referendum.


Chiedo soprattutto a voi della Rete e al mondo dei blogger di far partire una campagna informativa alternativa e penetrante per far comprendere ai cittadini di non lasciarsi sfuggire questa occasione e di attrezzarsi per andare in massa a votare al prossimo referendum.


Dal blog di Antonio Di Pietro

giovedì 29 luglio 2010

Chi vuole le FIAT serbe?


Marchionne minaccia il trasferimento di FIAT, che gli italiani hanno pagato di tasca loro decine di volte. Quindi la FIAT non è proprietà privata; dato che ha goduto per decine e decine di anni dei finanziamenti pubblici, mi pare ovvio, che debba essere considerata una proprietà del popolo. Come tale deve rimanere a casa nostra, con tutte le garanzie per gli operai. Gli anni di scioperi e di lotte, costati soldi e, spesso, sangue agli operai, non si possono dimenticare. Quale arma abbiamo in mano per contrastare Marchionne e i suoi padroni? Semplice: non compriamo le FIAT fatte all'estero! Io tra poco dovrò cambiare auto, ha gia 16 anni, ma non comprerò una FIAT fatta in Serbia o in Polonia o che so io. Se queste proposito fosse fatto proprio, da una larga fetta di italiani, indi, raggiungesse le orecchie del Sig. Marchionne e accoliti, chissà se non gli farebbe cambiare idea.

lunedì 26 luglio 2010

Un toro senza palle

Finalmente Fede ha capito! Ha capito che chi è a favore della legalità, come il "Popolo delle agende rosse", è quanto di più distante ci possa essere, dal suo padrone, Silvio. Ovvio che tutto ciò che è lontano da Silvio, per Fede, è comunista. Mi dispiace, se qualcuno delle agende rosse, si è offeso; meglio però, essere confusi con i comunisti, che con i mafiosi.  Fede come vede rosso, sprizza fumo dalle nari, cornuto sarà senz'altro, ma più che ad un toro, assomiglia ad un bue pensionato.
La verità purtroppo è peggiore di questa. Si tratta del tentativo, di screditare le "agende rosse" agli occhi della comunità benpensante e bigotta, che segue questo cabaret che si ostinano a chiamare Telegiornale, che a noi costa uno sproposito. La vergogna: questa sconosciuta.

martedì 20 luglio 2010

E' andata male anche stavolta!


Io credo di essere un amante dell'Arte, anzi ne sono sicuro. Bene, ieri sera speravo che il Duomo di Milano crollasse. Non me ne fregava niente, del fatto che fosse della fine del '300. Sarebbe stata la tomba ideale per gli schifosi personaggi che, ieri sera, lo popolavano. Il Don Verzè, che fa della salute un businnes ( clicca quì ) e lo squallido pervertito, che si diverte a giocare con i tumori. Come sempre, tra lui ed il cancro, vinca il migliore. Forza tumore! A volte, ritornano. Quando scherza con quest'argomento, mi fa incazzare più del solito e non è cosa facile!
MILANO - Silvio Berlusconi non è solo un politico ma anche "un artista". Parola di Charles Aznavour che questa sera si è esibito sulle guglie del Duomo dopo che il Cavaliere ha ricevuto, con don Luigi Verzé, il premio Grande Milano ideato dalla Provincia per i suoi 150 anni. Il presidente del Consiglio ha spiegato di essere "allergico ai premi" aggiungendo però che il presidente della Provincia Guido Podestà "si è fisicamente imposto e che domani l'Unità faccia il commento più adeguato".


Berlusconi uesta sera ha sì parlato di politica, dell'accordo che è fiducioso si troverà sulle intercettazioni, della lotta alla mafia (dalla piazza sottostante alcune persone durante la serata hanno scandito slogan come "fuori la mafia dallo stato), ma ha trovato anche il modo di far recitare al sindaco Letizia Moratti le parole di "O mia bela Madunina" e di scherzare sulle proprie doti canore.

Con don Luigi Verzé ha avuto un lungo scambio di battute. Prima ha rilanciato sull'impegno suo e del governo per sconfiggere il tumore che è l'obiettivo del fondatore del San Raffaele. Poi ha ironizzato su che scoop sarebbe stato farsi confessare in diretta aggiungendo che don Verzé gli dà sempre una "assoluzione benevola". Già in passato il premier ha raccontato che il sacerdote lo assolve senza bisogno di dire nulla e stasera il fondatore del San Raffaele ha spiegato perché: "si sa bene che cosa hai fatto".

Poi ha ricordato l'incidente del 13 dicembre quando il premier fu colpito da una statuina del duomo spiegando che il fatto che oggi Berlusconi si sia trovato sopra la cattedrale "é un grande segno". Secondo don Verzé infatti, Berlusconi "é stato mandato dalla Divina provvidenza per salvare il paese e lo sta facendo bene".


Parlando di politica, Berlusconi ha consigliato al pubblico - fra cui sedevano tra gli altri i ministri Ignazio La Russa e Michela Vittoria Brambilla, il presidente della Regione Roberto Formigoni e il capo di Mediolanum Ennio Doris, oltre a Lele Mora - di stare alla larga da chi non ha "ironia e autoironia, cioé da tutti quelli della sinistra". Poi ha fatto un riferimento alla sua battuta odierna rivolta alle universitarie su Rosy Bindi che secondo il premier "non era volgare". "Io ho solo detto che per entrare in politica non è necessario somigliarle - ha spiegato - non ho detto se meglio o peggio. Certo preferiremmo assomigliassero alla Madonnina".


E proprio parlando della Madonnina ha annunciato che sarà ripristinata la legge, scaduta nel 2009, che garantisce 5 milioni di finanziamento all'anno per la manutenzione della cattedrale.


Poi al momento della consegna ufficiale di un bozzetto della Madonnina al Comune, ha chiamato sul palco il sindaco Moratti e le ha fatto recitare le parole di quella che ha definito "la nostra canzone fondante". Parlando del duomo ha ricordato l'operosità di chi lo ha costruito sottolineando che anche il capo del governo è milanese e quindi ha un po' di questa operosità, anzi "il governo è laborioso. Lo siamo stati fino ad ora e lo saremo per i prossimi tre anni" ha detto prima di annunciare in francese la salita sul palco di Charles Aznavour e di spiegare di non poter duettare con lui perché "la carica istituzionale me lo impedisce e poi perché - ha scherzato - sono sicuro di essere meglio".

Fonte: ANSA


Bene, se tutto questo non vi fosse bastato, vi ricordo che i tutori della legge sono morti, i mafiosi no!
Sono passati anni e anni dalla morte di Falcone e di Borsellino, ma noi non abbiamo ancora imparato un cazzo! Per recuperare un po' di memoria, vi schiaffo un video di qualche tempo fa.



mercoledì 14 luglio 2010

Fonte esagonale


Il fonte battesimale del Battistero di Siena è esagonale, perché?
La forma ottagonale, è la più comune in assoluto per questo genere di vasche, essa significa l’octava dies, l’ottavo giorno, quello che non esiste, il giorno della rinascita in Cristo.
Alcuni fonti paleocristiani ad immersione, esagonali, si trovano nella zona della Carnia e si possono datare tra il IV ed il V secolo. Vi sono anche fonti più recenti, di epoca longobarda che hanno questa forma. Perché, dopo più di mezzo millennio, a Siena ritroviamo questa tipologia di vasca?
La spiegazione canonica ci  viene da Cirillo e Giovanni di Gerusalemme:

“Dopo per mano siete stati condotti alla santa piscina del divino battesimo come il Cristo dalla croce alla tomba che vi è davanti. Ognuno è stato interrogato se crede nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Avete fatto la confessione salutare e vi siete immersi per tre volte nell'acqua e di nuovo siete risaliti simboleggiando la sepoltura di tre giorni del Cristo. Come il nostro Salvatore passò tre giorni e tre notti nel cuore della terra, così anche voi con la prima emersione avete imitato il primo giorno del Cristo sottoterra e nella immersione la notte. Colui che è nella notte più non vede e chi , invece, è nel giorno vive la luce, così nella immersione, come nella notte, nulla vedete ma nella emersione di nuovo vi trovate come nel giorno. Nello stesso tempo siete morti e rigenerati. Quest'acqua salutare fu la vostra tomba e la vostra madre. Ciò che disse Salomone per altre cose si può adattare a voi. Nel passato infatti disse: “C'è il tempo di nascere e iltempo di morire”. Per voi l'inverso: il tempo di morire e il tempo di nascere. Un solo tempo ha conseguito le due cose: la vostra nascita ha coinciso con la morte”.

Fondamentale, per la comprensione in chiave cristologica, è l’interpretazione in forma geometrica del monogramma di Gesù Cristo. Questo monogramma, può essere composto dalle lettere “I” e “X”, che sovrapposte danno la struttura interna dell’esagono.  Quindi il battezzando, entrando e uscendo da tutti i  sei lati della vasca, percorreva idealmente il nome del Cristo.

Ma se questo funziona per le antiche pievi, a Siena la cosa potrebbe essere più complessa. Come ben spiegato nel libro “Nei giardini di Thoth” (Pascal Editrice 2007) , Siena nel Rinascimento era colma di cultura esoterica, che trovò nel Duomo, la sua più nobile collocazione. Moltissimi sono i simboli esoterici presenti nella Cattedrale, non posso ricordarli in questa sede, ci vorrebbero decine di pagine. Se avete questa curiosità, leggete il libro succitato. La dea primordiale degli egizi era Neith, una dea ermafrodita che genero la luce e gli antichi dei, profetizzando la nascita di un bambino: il sole. A questa dea era associata per tradizione l’ape, che genera la vita in un esagono, la cella dell’alveare. Tra i simboli di Thoth,  che per conto degli dei scrisse una lettera alla Dea Madre Neith, c’era l’esagono. Esagono associato alla vita dunque, ma in chiave ermetica, forse alchimistica. Non ci stupisce allora, trovare nei dipinti di Pietro Lorenzetti e di Paolo di Giovanni Fei, entrambi raffiguranti la nascita della Vergine, delle bacinelle per il primo bagno della bambina, di forma esagonale. Da notare che persino intorno alla "Strage degli Innocenti" di Matteo di Giovanni, nel pavimento del Duomo, vi è una decorazione composta da "pozzetti " esagonali, e che recentemente sotto il pavimento dell'Ospedale di Santa Maria della Scala è venuto alla luce un pozzo (?) la cui vera, ha forma esagonale.

martedì 13 luglio 2010

Sveglia pulentun!


Daniele, come sempre, ha colto l'essenza dell'argomento. Purtroppo per noi, anche stavolta, tale essenza è che dovremo pagare. Come sempre, questa maggioranza (ma va a dar via 'l cul!), farà pagare i più deboli, che hanno rispettato le quote e premierà i "furbi" che, invece, si son fatti i c...i loro.   
Detto questo, vorrei aver visto la "festa della famiglia e delle tradizioni". Bella famiglia, quella dove un uomo, per tradizione, porta le corna.

 

In questi giorni, si parla tanto delle famigerate "quote latte", vicenda questa iniziata diversi anni or sono, e gestita nel tempo alla classica maniera del belpaese ; prima di una mia personale riflessione è giusto ricostruire brevemente la vicenda:
-    L'Unione Europea nel 1984, istituì un regolamento ( 856/1984) con il quale venne introdotto il sistema delle cosidette "quote latte" ovvero ogni azienda agricola ad indirizzo lattiero-caseario, in base a determinati criteri, può produrre determinati quantitativi di latte;
-    Il provvedimento dopo non poche ed anche razionali e sensate polemiche da parte del mondo agricolo, ovvero le quote assegnate erano di gran lunga inferiori rispetto alla produzione media nazionale di latte, (e di ciò ringraziamo il Ministro dell'Agricoltura dell'allora Governo Craxi - il Democristiano Filippo Maria Pandolfi) non fu mai digerito, e conseguentemente quindi per non perdere questo serbatoio di voti (che in Lombardia ed in tutta la bassa sono tanti, e guarda caso il bacino di voti della Lega), i politici citati poco fa, hanno sempre chiuso un occhio sulle produzioni in eccesso, facendo pagare ai comuni cittadini italiani, le multe derivanti da tali infrazioni;
-    Tutto questo è andato avanti sino a quando l' UE ha posto un freno a quanto precedentemente illustrato, ritenendolo come un aiuto illegale lesivo degli interessi degli altri paesi membri, ed imponendo quindi all'Italia che il pagamento delle multe d'ora in poi fosse addebitato agli allevatori stessi (ed intanto correva l'anno 1995)
-    Siamo nel 1996, ed il governo di allora visto la fermezza dell'Europa, impose il pagamento delle multe agli allevatori, e tra gli stessi nacquero i cosidetti "cobas del latte" capofila della protesta (oltretutto pittoresca, basti ricordare le autostrade irrorate di liquame...) del mondo agricolo e nel cui movimento la Lega Nord aveva già iniziato a raccogliere consensi facendosi paladina dei loro "diritti" - dopo diverse tensioni, attraverso una serie di ricorsi, l'iter dei pagamenti delle multe fu di fatto bloccato.
-    Siamo nei primi anni di questo secolo, e l'allora governo della "Casa delle Libertà" propose pur di risolvere il problema (... quando mai), che agli allevatori fosse condonato il 75% (toh!) dell'importo delle multe, in cambio del ritiro della firma dei vari ricorsi, soluzione questa respinta (ancora per una volta) dall'UE, si ripiegò quindi su una rateizzazione della multa in quote trentennali senza interessi; la proposta spaccò il fronte, la maggioranza degli allevatori, giudicando sostenibile la spesa (e potendo così aver accesso anche ad un aumento della quota di produzione individuale, dietro pagamento), preferì accettare la proposta; i cobas non regredirono di un millimetro, ed a tutt'oggi continuano la loro protesta.
E veniamo ai giorni nostri; lo scorso fine settimana in un paese della mia provincia, si è svolta la festa della Lega Nord denominata "festa della famiglia e delle tradizioni"; il clou della manifestazione è stato il sabato sera, dove si era programmata la presenza del leader della Lega, Umberto Bossi, il quale da grande istrione ha surriscaldato la platea dei militanti presenti mandandola in visibilio. Però come il suo amico Presidente del Consiglio, le domande non proprio "politicamente corrette" (dal loro punto di vista) fanno perdere le staffe al senatur, infatti di fronte alla legittima domanda "crede che l'Europa lasci passare la proroga al 31 dicembre per il pagamento delle multe per lo splafonamento di pochi allevatori, o come ancora per una volta l'Italia per tale manovra che lei ha fortemente voluto, rischia una ennesima pesante sanzione?" Bossi, dall'alto della classe che sempre lo ha contraddistinto, si è rivolto al giornalista dicendogli di "andare fuori dal cazzo", tra le ovazioni del (becero) popolo leghista. Sarebbe stato interessante sapere il perchè Bossi ha imposto tale emendamento alla manovra che dovrà essere votata in parlamento, salvaguardando l'interesse di pochi, alla faccia di coloro che sino ad ora hanno pagato le multe, ed anche di noi cittadini che ci siamo già sobbarcati gran parte di queste multe con le nostre tasse pur non centrando nulla; forse perchè nei cobas latte, si sono fatti le ossa diversi esponenti di primo piano dell'attuale Lega Nord, e per tenerli buoni è questo il prezzo da pagare, alla luce del fatto che sempre tra questi personaggi ve ne sono alcuni che hanno avuto un ruolo attivo nel fallimento della Eurocredinord (la banca leghista?).
Ci sarebbero in questa vicenda, tantissime altre sfumature da raccontare, mi fermo perchè il quadro mi sembra abbastanza chiaro; se la situazione non fosse così drammatica, al popolo leghista che si vanta di avercelo duro, bisognerebbe o ridergli in faccia, o altrimenti indossare le mutande di ferro, perchè come i fatti chiaramente parlano, stanno cercando il lato B di qualcuno... 
Daniele

sabato 10 luglio 2010

Ab Urbe condita

Ad un certo punto del nuovo spot della Brambilla, il nostro "bollito di manzo" ci dice:
"Impiega le tue vacanze per conoscere meglio l'Italia".
Vi prego di ascoltare con attenzione, le parole dette dall'omuncolo, sulla nascita di Roma.



Purtroppo per noi, il cervello ottenebrato, da cui scaturiscono questi suoni disarticolati, è lo stesso da cui provengono le immense porcate di leggi, che ci propina.
Tanto per ricordare:
  • Il figlio con cui Enea fuggì da Troia, era Ascanio; Giulio non si sa chi sia, forse Cesare?
  • La città si chiamava Lavinium, in onore di Lavinia.
  • Romolo e Remo ( e non Remolo) erano figli e del dio Marte e della vestale Rea Silvia ( senza l'appellativo di Ilia, che una versione appone, per farla discendere da Enea). 
Vi rendete conto, del livello d'ignoranza di quest'omicciolo?
Vi rendete conto, che tutte le persone normali che lo ascoltano, lo prendono per il  culo?
Vi rendete conto, che quest'uomo, ha il potere di decidere del vostro destino?
Fermiamolo!
Una cosa è sicura, se Lavinia ed Enea lo avessero conosciuto,  non avrebbero, certamente, chiamato Silvio il loro figliolo.

mercoledì 7 luglio 2010

La fine è vicina!

Era ora! La gente si è incazzata! Gli aquilani, stanchi di essere presi per il culo da questo squallido personaggio, hanno finalmente reagito. Con loro c'erano anche gli invalidi, quelli veri, che verranno privati del loro misero sostentamento (256,67 euro  mensili). La Polizia che cosa ha fatto? Ha detto:  "Dato che non ci danno fondi per le attrezzature, che non ci pagheranno le tredicesime e forse neanche gli stipendi, li lasciamo passare, per vedere se loro, che sono più incazzati di noi, li fanno ragionare"? No, ha reagito come sempre, proteggendo i potenti e picchiando i disgraziati. Ma cari i miei bei pulotti, perchè non la fate finita? Prima o poì, vi faranno fare la fine dell'Armata Bianca. Cambiate squadra, finchè siete in tempo. Non riusciremo a tollerare a lungo immagini come questa:


sabato 3 luglio 2010

Povero branco di coglioni

Vorrei che fosse vero, che le tredicesime dei poliziotti, non venissero erogate.
Vorrei anche, che i magistrati fossero mandati nelle sedi più disagiate, con gli stipendi ridotti.
Ora piangono, protestano, implorano.
Lo hanno votato loro!
Loro e quegli illusi di leghisti ottusi.
Come hanno potuto credere che un governo, composto di persone sotto processo, sospettate (ah!ah!) di avere rapporti con la mafia, la camorra ecc.ecc., fosse il garante della legalità?
Che avrebbe investito le tasse (abnormi) dei cittadini, per incrementare la, tanto decantata, sicurezza?
Poliziotti, Carabinieri,  se invece del fascismo, nelle vostre teste ci fosse il cervello, avreste da tempo girato il mitra al contrario, altro che scorta. Invece continuate a votare la destra, perchè voi credete nei valori in cui vi fanno credere. I loro valori, sono piuttosto differenti: soldi, troie e droga.
Fate un bel "mea culpa" e quando non avrete i soldi per sfamare i bambini, pensate ai bei discorsi, del piduista, sulla famiglia. Mi siete sempre stati sul cazzo, ma adesso ancora di più. E', anche, grazie a voi che io mi devo sorbire, questo puttanaio di governo. 




giovedì 1 luglio 2010

1° luglio, tutti a Roma


Tre vignette di Andrea Bersani, che fotografano il momento attuale del Paese.



DOMANI A ROMA CON I  GIORNALISTI, CONTRO IL GOVERNO DELLE MAFIE!

Contro lo schifoso piano del governo, volto ad annientare l'informazione, per permettere loro di delinquere in totale libertà, domani alle 17,00 muoverà un corteo, formato da persone libere che tali vogliono rimanere. Siamo al fascismo: "grazie, abbiamo già dato!".