"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

venerdì 30 aprile 2010

Difendere la vita con Maria

Vi propongo la lettura dell'articolo seguente che, Daniele mi ha inviato e che è tratto, come spesso accade, dal Vascello di Cremona. Leggete, fate le vostre considerazioni e poi, ci vediamo in fondo.


Mentre molti non dimenticano la larga facoltà di cancellare la scomunica concessa

dal Vescovo Lafranconi durante il periodo pasquale

Dall’inizio di aprile sepoltura ai bambini abortiti grazie a “Difendere la vita con Maria” e la collaborazione del Comune di Cremona

Dal mese di aprile i feti abortiti presso l'Ospedale Maggiore di Cremona sono accompagnati alla sepoltura dall'associazione “Difendere la vita con Maria”. Infatti, qualora i genitori non ne richiedessero i resti per la sepoltura, la neonata commissione locale dell'Associazione si fa carico  della loro inumazione secondo le leggi vigenti e in base all'accordo stipulato con l'Azienda ospedaliera e il Comune di Cremona.
"Dall’inizio di aprile – informa un comunicato della Diocesi - ogni primo venerdì del mese la cassetta funebre con i “prodotti abortivi” (che terribile termine! L’ipocrisia della scenza! –ndr) raccolti nei trenta giorni precedenti viene portata al cimitero di Cremona per la sepoltura in una apposita aerea riservata. Il trasferimento, per uno specifico accordo con l'Amministrazione a seguito dell'interessamento dell'assessore ai Servizi cimiteriali Claudio Demicheli, viene curato dal Comune di Cremona che garantirà anche la posa di una lapide con impressa la data di inumazione ma, ovviamente, senza alcun nome".
L'interramento della cassetta coi resti dei bambini è accompagnato da un rito di sepoltura.
«Ciò che realizziamo come Associazione attraverso il semplice rito della sepoltura accompagnato con una preghiera di benedizione – spiega don Maurizio Lucini, presidente della Commissione cremonese dell'Associazione “Difendere la vita con Maria” – non è un funerale, né tanto meno serve per mandare le anime di quei bambini in paradiso, poiché essi sono già accolti e presenti nel mistero di Dio. Con questo atto desideriamo onorare le spoglie di quei bimbi che non sono venuti alla luce, riconoscendone la dignità umana e circondandoli di un sacro rispetto, come si fa per qualsiasi defunto. È un gesto che, oserei dire, serve soprattutto a noi e alla nostra società per ricordarci che siamo ancora uomini. Seppellire questi bambini assume anche il significato di “obiezione di coscienza” nei confronti di una una cultura che sempre di più riduce la persona a oggetto, a “grumo di cellule”».
Dati i numeri di questi ultimi tempi, ogni mese è previsto il seppellimento dai 20 ai 40 bambini abortiti.
In quest’ottica e di fronte al comunicato della Diocesi ci si domanda se abbia avuto coerenza la larga apertura che il Vescovo Lafranconi ha dato in ore la scomunica ai genitori abortisti. E mentre il Papa rilanciava la condanna dell'abccasione dell’ultima Pasqua che ha ammesso i sacerdoti durante quel periodo a toglieorto. Sono stati numerosissimi  quelli che che hanno approffittato del perdono pasquale, provenienti anche da altre Diocesi.

Le amministrazioni di Centrodestra hanno un difetto, si fermano alle cose macroscopiche. Io propongo, e già me lo immagino, un cimitero in una dolce collinetta, coperta da un tappeto di erba sempre perfettamente rasata e, su questo prato migliaia, anzi milioni di piccolissima tombe, una per ogni spermatozoo scaturito dalle pratiche onanistiche di maschietti in età fertile, che non si rendono conto del dispiacere che danno a Gesù, oltre al rischio che corrono i loro occhi. Se poi, nella malaugurata ipotesi, che qualche meschino personaggio, certamente comunista, adoperasse metodi che impediscano la fecondazione attraverso barriere meccaniche (profilattici), propongo una fossa comune dove questi miseri resti contenuti nel loro involucro plastico, possano riposare in pace. Naturalmente se si tratta di resti cristiani!!! Bene hanno fatto, la Lega Nord ed il PDL a protestare per il seppellimento di una bambina musulmana, nel cimitero di Udine. Non ci vogliamo mischiare neanche da morti.     

Ma andate affanculo!!!

Cliccate quì e inorridite!

giovedì 29 aprile 2010

Promemoria

 
 Dal sito dell'Espresso, 
le battaglie del Popolo dell'Amore.
 
 
Il legittimo impedimento
Il lodo Alfano (poi bocciato dalla Consulta)
La riforma della scuola e dell'università targata Gelmini
Lo scudo fiscale per far rientrare i capitali sporchi
L'istituzione delle ronde
Il decreto di alimentazione forzata (caso Eluana Englaro, poi respinto da Napolitano)
L'abrogazione delle norme antiriclaggio e antievasione
Il ddl sulle intercettazioni (ancora da approvare)
La deregulation della caccia (poi modificata alla Camera)
La riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (poi rinviata alle Camere da Napolitano)

Ipazia non voterebbe Centrodestra

Sono stato al cinema! Ho fatto bene, il film che ho visto, non credo lo daranno mai in televisione. Anzi, abbiamo rischiato che non arrivasse in Italia, è un film che pare dia fastidio alla Chiesa Cattolica. Si tratta di Agorà, la storia della martire Ipazia, che nel IV secolo fu uccisa dai parabolani, una delle tante sette cristiane che hanno deturpato le scene sull'arazzo della storia. Bene, questa donna è probabilmente l'ultima che ha potuto esercitare i propri diritti di essere umano, l'ultima che ha dominato la scena culturale, prima dei tempi moderni. Il commento al film, lo lascio a qualcuno di voi, se l'avete visto e avete voglia di scrivere; io mi limito a sottolineare che, come nel passato si perdeva la vita per l'integralismo  di pazzi fanatici,  anche molti di noi, adesso, corrono il rischio di divenire delle Ipazie. Non è solo l'integralismo islamico che mi preoccupa, ma quello cattolico, che non accetta il confronto delle idee, poichè di idee non ne ha. La nostra società, è talmente avvezza all'insensibilità, che corre il rischio di ricominciare a cacciare le streghe. Il pensiero integralista, è intollerante e trova terreno fertile, nelle menti deboli e negli animi gretti.  Chi è al giorno d'oggi il più intollerante, integralista, gretto e ignorante? Il partito dell'Amore (che fa ciuff e ciuff!)? La Lega Nord? La Chiesa? Bella lotta!


Manifesto dell'amore padano, una delle tante battaglie della Lega,  che affianca nello spirito quella del Crocifisso nelle aule. Capiranno mai un cazzo?
Ma andè a lavurar, barbun!

martedì 27 aprile 2010

La sfida del secolo


Amene considerazioni.
Ieri sera a "Glob" il programma di Enrico Bertolino in onda su Rai Tre, Ubaldo Pantani nei panni di Marco Travaglio, ha fatto una battuta che merita d'essere citata: "Berlusconi ha detto che sconfiggerà il cancro in tre anni; che vinca il migliore!". Mi sembra di una finezza straordinaria. Nella contesa, è inutile dirvi per chi tifo io.

Considerazioni serie.
In qualità di persona colpita più volte dal male, sia negli affetti più cari che nella mia persona, mi sento offeso e schifato dalle dichiarazioni  di un essere che non merita di vivere un'ora di più. Il silenzio delle opposizioni, su una frase idiota come chi l'ha detta, è ancora più colpevole. Sicuramente il cancro, nei prossimi tre anni, non sarà sconfitto ma questa classe politica mi auguro di sì. 

domenica 25 aprile 2010

Per chi ci ha amato più della vita

Quest'immagine che ho "rubato" alla Lista Civica Nazionale PER IL BENE COMUNE, esprime lo stato d'animo in cui mi trovo e spero, vi troviate anche voi. Il fascismo stà lentamente riprendendo forza, dobbiamo schiacciargli il capo, prima che lo rialzi del tutto. Il tempo è poco, ma forse non è ancora troppo tardi. Domani sarò al pranzo della Contrada, ma poi andrò in Piazza. Quest'anno ci andrò con Quasimodo in mente: "E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra al cuore...". Lo straniero che dobbiamo combattere adesso, è straniero nei confronti della LIBERTA'. Sono ancora convinto che gli italiani, quelli sani, sapranno trovare un Piazzale Loreto, al momento giusto. Avanti popolo....

giovedì 22 aprile 2010

La piccola matita dello IOR

Confesso di non aver mai avuto troppa simpatia per Madre Teresa e che, in tempi insospettabili, la chiamavo: "Madre Teresa di Calcutta, vecchia, piccina e brutta!". La mia analisi della sua personalità, si fermava all'aspetto fisico, non mi ha mai sfiorato il pensiero che, dietro questa donna in "odore di santità", si potesse adombrare il benchè  minimo sospetto. La campagna mediatica che l'ha accompagnata per tutta la vita, mi ha ottenebrato il cervello. Ho dato per scontate, cose che  un ragionamento, anche minimo, avrebbe messo subito in luce; ad esempio, le scene miserevoli del suo ospedale, che ho guardato per anni senza vedere, senza fare due più due. Bastava pensare: "Perchè con tutti i soldi che le danno, tiene la gente in terra?". Mi dichiaro colpevole di indifferenza e superficialità, al pari di coloro che votano a destra, perchè non riescono a vedere al dilà dello schermo televisivo.

 
Ora, io non sò se tutto questo corrisponda al vero, ma se anche una di queste cose fosse reale ( e dubito che almeno una parte non lo sia), credo opportuno che ognuno di noi, riveda la propria opinione sulla "Santa".

mercoledì 14 aprile 2010

Il Governo della droga


Chi non è imbecille del tutto, capirà che Tarantini la cocaina ai festini di Berlusconi a Palazzo Grazioli, non la portava per uso personale. Il servizio delle Iene, censurato dai servi di Silvio, illustrava bene qual'è la situazione all'interno del Parlamento Italiano. Quindi se siete in grado di tirare le somme, non vi stupirete dell'articolo di Repubblica che Daniele mi ha segnalato. Chi protegge i narcotrafficanti? Povero Giovanardi, come ti prendono per ...in giro!
 
Marcia indietro nella lotta alla droga. Tolleranza zero? Tutt'altro: nell'ultimo anno, crollano i sequestri di sostanze stupefacenti (16mila chili in meno) e calano le operazione antidroga ( - 12,5%). Non solo. La repressione colpisce sempre più in basso: aumentano le denunce per semplice spaccio, diminuiscono quelle (ben più gravi) di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

A scattare la fotografia della lotta alla droga in Italia è l'associazione Antigone, con un'analisi dei dati del ministero dell'Interno. Cosa emerge? Innanzitutto un crollo dei sequestri di sostanze stupefacenti, che può essere indicativo delle strategie di controllo del territorio e di contrasto alla criminalità. Nel 2009 si registra, infatti, un forte calo rispetto al 2008 di sostanze sequestrate: 16.000 chili in meno.

Diminuiscono anche le operazioni antidroga. Il loro numero era costantemente cresciuto dal 2004 in poi, con un aumento del 20,1% dal 2004 al 2008. Nel 2009, invece, le operazioni diminuiscono improvvisamente del 12,5%, tornando ai livelli del 2005. Questo calo comporta una flessione nei sequestri di quasi tutte le sostanze censite (da eroina a LSD). Un vero e proprio crollo si ha per i derivati della cannabis e in particolare l'hashish, che aveva visto nel 2008 una notevole crescita dei sequestri.

E' infatti il 2008 l'anno dei record, con il numero maggiore di operazioni antidroga e con il quantitativo più elevato di sostanze complessivamente sequestrate. L'esplosione è stata dovuta soprattutto all'aumento dei sequestri di hashish: 74,4% in più rispetto all'anno precedente.

Nel 2009 invece, a fronte di un calo complessivo dei sequestri di quasi tutte le sostanze, è proprio l'hashish che registra la flessione maggiore (il 51% in meno). Alla faccia della legge Fini-Giovanardi, che equipara droghe pesanti a droghe leggere nonché piccolo e grande spaccio.

Non è tutto. Guardando ai dati relativi alle segnalazioni all'autorità giudiziaria, si vede come nel 2009 calano tutte le denunce a piede libero e gli arresti. Soprattutto tra gli italiani. E ancora: mentre crescono le segnalazioni per spaccio, diminuiscono quelle ben più gravi per associazione ai fini di spaccio.

La conclusione? "Le limitate risorse umane e investigative delle polizie - sostiene l'analisi di Antigone - sono state orientate preferenzialmente verso i soggetti dal profilo criminale più basso".

fonte: repubblica.it

venerdì 9 aprile 2010

Una puttana senza ministero



Luca mi manda questa "lettera aperta" della scrittrice albanese Elvira Dones al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni  solo per chi porta belle ragazze".

 

 "Egregio Signor Presidente del Consiglio,
le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze  possiamo fare un'eccezione. Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i  suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della  Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.  Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel "puttana" sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero. Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le  invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci. questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni  giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.
Lui "puttana" lo scrive in fronte, quando concede un ministero.

giovedì 8 aprile 2010

L'Italia è al verde!


 Il Vascello di Cremona mi scuserà, ma quando Daniele mi segnala un articolo, significa che merita d'essere pubblicato. Infatti eccolo qui!

Non era ancora trascorso un tempo sufficientemente lungo perche’ le poltrone dei Governatori di Piemonte e Veneto perdessero le forme delle natiche dei rispettivi predecessori, che gia’ i neo eletti Cota e Zaia lanciavano con ferrea convinzione, dai pulpiti mediatici, anatemi antiabortisti sulla pillola RU 486.                   
D’altra parte era ovvio che il classico “contentino” post elettorale fosse d’obbligo nei confronti dei cattolici che hanno sostenuto con cosi’ forte convinzione i candidati leghisti. Se e’ pur vero che il Ministro uscente Zaia non aveva certo bisogno della Benedizione Apostolica per confermare lo strapotere del Carroccio nella terra dello “spritz” e’ anche vero che in politica, nel dubbio, si tende ad acchiappare il maggior numero di voti possibili ed alla luce di cio’, parafrasando “le vert galante” Enrico IV (il riferimento al colore verde e’ puramente casuale n.d.r.) “Il veneto val ben una messa”.                                                                               
Diverso, invece, quel che riguarda il Piemonte dove, il supporto dei cattolici, e’ stato determinante per sconfiggere l’uscente Presidente Bresso alla corsa a Palazzo Lascaris. Peccato che, in entrambi i casi, sia bastato un teutonico “sitz”. del “senatur” , all’indomani delle dichiarazioni, per fare tornare a cuccia gli esuberanti discepoli neoinvestiti.                                                                                                                   
Ora che la Padania e’, di fatto, una realta’ politica costituita dall’esito del voto, gli attributi del leader leghista, sicuramente meno “barzotti” di un tempo, vanno a posizionarsi sul tagliere metaforico del suo elettorato più’ secessionista e non puo’ certo permettersi defiances di alcun genere ora che il tanto agognato miraggio federalista non sembra avere più’ ostacoli.                                                                                                    
Chissa’ ,quindi, se quei cattolici che abbondano in memoria Bibblica, deficitando (ahime’) in quella storica, dopo aver dimenticato che i propri paladini erettisi ad assoluti difensori della vita sono gli stessi che si sposavano in rito celtico, promuovendo a divinita’ le acque di un fiume o che plaudivano l’ affondamento di una “carretta del mare” carica di immigrati, saranno rimasti un po’ delusi dall’ immediato cambio di rotta.       
Non mancheranno comunque le occasioni per rimediare…in fin dei conti…basta sempre dire di essere stati “fraintesi”.                                                                                                                                                    
Magari assisteremo ad una rivisitazione piu’ “pastorale” delle ronde dove l’extracomunitario si potra’ picchiare…Ma solo con legno di ulivo…Oppure, per chi preferira’ una risoluzione piu’ “pirica” della questione, giustificandosi come solo un’impareggiabile Fernandel nei panni del celeberrimo Don Camillo sapeva fare: “Signore…Sono pallini piccoli…Da passerotto…”.                                                                   
Fonte: www.vascellocr.it



giovedì 1 aprile 2010

Sull'amore, sull'odio, sul cancro.

Io odio il popolo dell'amore! Bello! Sentimento puro, l'odio. Odio vero, non un velato fastidio, no! Li odio veramente, li vorrei vedere all'inferno, pungolati dal diavoletto del Milan. Sodomizzati dal loro idolo, con una flebo di Viagra infilata nel braccio. Bruciati in un  rogo stile Thyssen. Lapidati con le macerie dell'Aquila. Vorrei che le loro figlie volessero  abortire e non si trovasse la RU486. Riderei come un pazzo, se i loro bambini fossero stuprati da un prete pedofilo. Li abbandonerei senza cibo sull'Isola dei Famosi e mille, mille altre cose. Purtroppo il mio odio si ferma qui, non succederà nessuna di queste cose e l'Italia, che invece amo con tutto me stesso, sarà condannata al nuovo medioevo. Loro sono il Popolo dell'Amore, amore per i soldi, per le puttane, per l'illegalità e la mafia. La storia mi darà ragione, ma sarà tardi e dovremo ringraziare quell'italiano su due, che ha votato per il proprio carnefice. Vi assicuro che scrivere queste parole, in un mondo che era libero fino ad ieri, mi mette a disagio. Siamo in un regime e scrivere contro il regime, è sempre rischioso. Il novello Salvatore ha promesso che curerà il cancro, sono sicuro che mi toglierà tutte le libertà, acqua compresa, ma il cancro, no! Quello me lo lascia! Che culo!


Caro Popolo dell'Amore,
hai delegato il futuro di 
tutti anche a  queste signore.
Io ti odio!