"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

domenica 22 agosto 2010

...e lotta insieme a noi!

Un cantautore semidimenticato, che nel 1977 aveva già individuato, nei giornali e nella televisione, lo strumento con cui si contrallava la mente degli italiani. Bertoli era comunista, senza mezzi termini, chiaramente schierato in difesa dei diritti del popolo. Peccato che venga, raramente, ricordato per canzoni come Pescatore o Spunta la luna dal monte, ha scritto cose molto migliori. Questa canzone, paradossale e ironica, ne è un esempio.

mercoledì 18 agosto 2010

Per addetti ai lavori

Povera Chiocciola, ormai sei assuefatta alle vittorie della tua rivale. Fino a vent'anni fa, dominavi il confronto alla grande e facevi correre, a perdifiato, i tartaleprotti. Ora assisti, impotente e stupefatta, ai ripetuti successi della Tartuca. Le scelte fatte in questi anni, in fatto di dirigenza, hanno minato la tua credibilità e la tua immagine. Purtroppo, non vedo segni di miglioramento. Anzi, quando avevo intravisto uno spiraglio, nella persona di Silvano, stimato a livello mondiale, tutto è finito. Niente da dire su Roberto, anzi! Sono convinto che s'impegnerà con tutto se stesso. Credo però, che su di lui, come è stato per Silvano, peserà il fardello delle divisioni interne e il retaggio di tanti anni di avvicendamenti, non sempre felici. A tutto questo, cara Chiocciolina, aggiungiamo che hai una sfortuna da Guinnes, non te ne va una dritta! Coraggio, l'anno venturo, corri due volte e... chissà,  fortune rota volvitur.


Vignetta di Andrea Bersani

sabato 7 agosto 2010

Autoprotezione Civile

Ormai non c'è più fine al delirio.
La mia amica Cinzia, mi segnala un ulteriore caso di perversione burocratica e legislativa, che investe la Protezione Civile.
Una volta, di queste persone, si sarebbe detto che avevano la  faccia di bronzo.
In tempi più vicini a noi, si poteva dire che avevano la  faccia da culo.
Adesso, che siamo in un epoca di "non si sa che", questa gente ha tutta la stessa faccia, quella  del berlusconismo.
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venerdì 6 agosto 2010

-3 AGOSTO 1980-



Ho chiesto a Luca di scrivere due parole sulla strage di Bologna.  Lui mi ha, cortesemente, accontentato.                                                                                                                                                                                   




-3 AGOSTO 1980-

Agosto di trent’anni fa doveva per me, e molti altri bolognesi quasi diciottenni, segnare l’inesorabile e ambito passo della maggiore età, il momento sognato in cui ogni pensiero e azione passava sotto il mio controllo, libero di sbagliare e senza più rimproveri. Pensieri comunemente immaturi, voglia di libertà.
Voglia di automobile, di patente ancor prima di un automobile, che per molto tempo ( allora funzionava così ) continuava a rimanere un immacolato fogliolino rosa nel cassetto, tra gli slip. Se la fortuna sorrideva, nel giro di un ragionevole lasso di tempo, si poteva diventare possessori di uno stupendo rudere; un usato insicuro (allora poteva funzionare così) che rimane nel cuore di ogni veterano come il primo Amore. Era la possibilità di corazzarsi, rivestirsi di lamiera, e sfondare a mo’ di cavalieri con l’armi in resta il muro della famiglia; come se quello avesse rappresentato l’unico drago da sconfiggere.
Tutto questo, in fondo così poco, doveva compiersi cabalisticamente il giorno sette. Ma la Cabala è un arte antica e da sempre il tre si carica di auspici e presagi. Credo ogni giovane bolognese in questo giorno abbia sacrificato i sogni del precedente per far posto alla memoria.
Il 2 Agosto 1980, nell’attentato alla Stazione  Centrale, Bologna è stata ferita.
Ogni cittadino, passeggero, passante, ogni cellula organica e sociale è stata spazzata via dalla ventata acre e rovente di un esplosiva politica fascista fatta di attentati. Incapaci a confrontarsi civilmente e vili nelle scelte degli obiettivi.
Quel giorno un boato sordo, che scuote, ha risvegliato lo spirito di molti; di tanti che come me era antifascista per eredità, per narrato famigliare, per un padre morto o un nonno preso a manganellate.
Quel giorno molti bolognesi hanno ricordato e altri, come credo la mia generazione, senza storia propria o passione, si son visti spronati a ricordare e darsi una ragione. Giovani come me nati negli anni sessanta, ma senza ne merito ne colpa, quando il 68’ sconvolgeva l’Italia e noi si giocava ai giardinetti; sorvolando le vie del 78’, evitando il volo di porfido in cubetti. Questo è con tutta la sincerità disponibile il sentito di quegli anni, fatti di lotte, ingiustizie sociali e conquiste alle quali noi ben poco abbiamo contribuito. Certo non tutti erano navigatori di superficie, i più grandi della generazione del 1960, più maturi, più motivati, avranno realtà differenti e politicamente addentro ai passi della storia. La mia sincerità mi porta a confessare lo smarrimento provato il 2 Agosto 1980. Senza un passato concretamente mio e il solo ideale di crearmi un futuro di libere scelte.
Non credo sia un opera corretta ribadire cosa ognuno di noi provò e vide quel giorno, sentì e comprese nel tempo breve e bastante a massacrare ottantacinque persone e ferirne duecento.
E tutto questo in quella sala d’attesa, oggi monumento alla memoria, devastata da un esplosione spropositata.
Ogni bolognese ha in quell’istante, io credo, preso  coscienza di cosa stavamo perdendo, di cosa avevamo e avremmo continuato inesorabilmente a perdere; guadagnandoci senza averlo richiesto, e pagando un prezzo come mai nessun altra città italiana, il riconoscimento di città rossa. Del paesone gioviale dovevamo rinnegare il carattere a favore di una paura profonda.
La roccaforte medievale, universitaria e goliardica, dalle strade affollate di giorno quanto la notte. Piazza Maggiore e il Crescentone, affollato di nonni infervorati dalla disputa politica, sarebbero da quel giorno andati perduti. 
Ammorbati dalla ventata pestilenziale e destinata a un coma che vedrei rappresentativo della situazione politica Italiana.
Se il 2 Agosto 1980 i fascisti, Fioravanti, Mambro e Ciavardini, volevano creare un brutto ricordo, una pagina nera, un mare di parenti disperati, sono riusciti nel loro intento.
Ma la stupidità e l’ignoranza non è patrimonio di Bologna ne men che meno dei  bolognesi e un un’opposizione cocciuta e ferma, dal giorno dopo, è entrata in tutti. La memoria.

Luca Bersani

mercoledì 4 agosto 2010

10:25 (di Mauro Massaro)






"Appena arrivato, voglio telefonare a Paolo. Magari facciamo come l'anno sc..."


"Marco non è male, solo che si spara certe pose! Avrò fatto male a promette..."


"Ich bin müde! Ich verstehe es nicht..."


«Mamma quanto resta fermo ora? Uffa mamma quanto manca a...»


"Due caffè e tre cappuccini, due+tre. Stasera voglio andare al cinema, altrimenti capace che que..."


"Sabato libero! Era un mese che non..."


«Non me lo ripetere più, ho capito! Diamine, ho ottanta anni, ma non sono mica...»


"Ecco, se mi piazzo qui vedo sia la testa del binario che il tabellone. Mamma, come sempre, si sarà scelta un pos..."


"Tre anni che non mi faccio più, già tre anni! Ma come cazzo facevo, prima? Le cose si aggiustano, se risparmio ancora un..."


"Ogni licenza è così: ci metto più dalle Due Madonne a qui, in bus, che da qui a..."


«Ma, che ti devo dire? A me non è piaciuto. Non ci tornerei neanche morto. Ma tanto che decido io? Eheh, lo sai anche tu che chi comanda in...»


"Io vicino a quelli non mi siedo. Laggiù? Uffa sono fradicia, mai un uomo come si deve che ti aiu..."


"Calmo calmo calmo! Allora quando scende, sciolto, bacetto, le chiedo, ma con calma, del viagg..."


"E' già finita, torniamo al lavoro! Che palle! Però, finché le giornate sono così lunghe posso sempre, che ne so..."


«E tu che le hai detto? Scommetto che hai tirato fuori una di quelle tue fr...»


"Ora il caffè, poi una sigaretta, poi un salto al bagno ed ecco che si sono fatte le..."


"10 e 20, l'ho perso! Prossimo prossimo hmm prossimo 11 e 41, oppure scendo a..."


«Ora basta a rincorrervi! Venite qui, tutti e due, o dopo facciamo i conti! Insomma, state dist...»


"Che farà quando io non ci sarò più? Del resto, con chi prendersela che la colpa è mia, è mia! Chi l'ha tenuto nella bambag..."


«Brava amore! Ora, tesoro, disegna un...»


"Mi restano pochi soldi. Sì ma laggiù, metti che conosco qualcuno, svolto in qualche mod..."


"E quel signore? Non lo vedo più, è andato? Guarda, ha dimenticato la valigia! Ora avverto..."

 




Questo componimento mi è stato segnalato da Daniele. Nei prossimi giorni, a freddo, scriverò qualcosa sulla celebrazione del trentennale. In questo momento, sono ancora preda delle emozioni, che mi ha dato una piazza di gente per bene.