"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

venerdì 26 febbraio 2010

Fede ed Esoterismo


Le cattedrali sono dei “libri muti”. Le parole di pietra, sono scritte in una lingua, per noi gente d’oggi, difficile da leggere. Qualcuno ci prova e, in parte, ci riesce. E’ il caso del Dott. Alberto Cornice, i cui studi ci hanno regalato, diverse chiavi di lettura per i segreti contenuti  nel Duomo di Siena. Anticipo che in tutto ciò che scriverò, non vi è certezza alcuna. Ogni ipotesi rimane tale, sarebbe presunzione da parte mia, avere la sicumera d’asserire il vero.  Chi ha presente il Duomo in questione, non può non ricordarne il pavimento, unico al mondo; un’immensa opera d’arte, a cui hanno lavorato i più grandi artisti del tempo. Chi entra dalla porta principale (cosa rara, è aperta solo in occasioni particolari) o quantomeno si pone con le spalle all’ingresso, guardando in basso vede un iscrizione sibillina: “CASTISSIMUM VIRGINIS TEMPLUM CASTE MEMENTO INGREDI”. Due parole balzano agli occhi: Virginis e Templum. Perché ,“ Tempio della Vergine” e non un più canonico “ Chiesa della Vergine Maria”? Alberto Cornice ne’ “ I giardini di Thoth- Cultura ermetica e arti magiche a Siena nel Rinascimento-Atti del convegno di studi, Siena, 11 giugno 2005”- Pascal Editrice”,  ci dice a questo proposito: “Tornano alla mente le leggende metropolitane (che tuttavia, sia ben chiaro, restano tali) sul tempio preesistente alla chiesa, di  Minerva o Diana”. Cornice ci fa notare l’assenza del D.O.M. all’ingresso, cosa che egli definisce: “quanto meno scorretta”. Ci fa inoltre notare, come sia stata costumanza dei nostri progenitori, il riadattare i templi pagani a chiese cristiane, semplicemente murando gli intercolumni; ovvero, trasformare un tempio periptero in pseudoperiptero e, demolendo la cella, ottenere così una chiesa cristiana. Questo è  accaduto in molti casi, chi non conosce l’area di Sant’Omobono a Roma, o il Duomo di Siracusa. Quindi non ci dovrebbe stupire se uomini del Rinascimento, abbiano più o meno inconsciamente, trascritto un epigrafe preesistente, collocata in un precedente edificio precristiano. Il riquadro sul pavimento, immediatamente successivo all’iscrizione, ci presenta un personaggio che, in una chiesa cattolica, è quantomeno inusuale: Hermes Mercurius Trimegistus contemporaneus Moysi.  Chi sia Ermete tre volte grande (trimegistus o trismegistus) è chiaro, l’Hermes dei greci e il Mercurio dei romani, al quale fu associato l’epiteto che era proprio del Dio egizio Thoth. Meno chiaro è il perché l'allora Rettore M. Alberto Aringhieri volle, nel 1488, che fosse rappresentato in questo luogo. Cornice lo descrive così: “E’ anche, per chi entra, il primo passo di un percorso di iniziazione spirituale, che dal labirinto di partenza indirizza alla luce della Verità, la Rivelazione”. L’analisi della Cattedrale senese è molto, molto lunga e complessa. Oggi mi fermo qui, ma appena ho un attimo di tempo riprenderò, con gli scritti di Alberto Cornice, l’analisi dei messaggi che gli uomini di mezzo millennio addietro, ci hanno lasciato.

giovedì 25 febbraio 2010

Tra il Lambro e San Remo


La Raffineria Lombarda Petroli di Villasanta (Monza) ha riversato, qualche migliaio di metri cubi di petrolio e gasolio, nel fiume Lambro nel bel mezzo del “Parco Regionale del Lambro”. In una telefonata, l’amico Daniele, "corrispondente" da Cremona e quindi sul luogo, mi ha detto che la situazione era molto grave. Ancora i telegiornali non avevano dato l’annuncio, o almeno non in modo eclatante. Solo stasera, dopo che il petrolio ha raggiunto il Po, hanno inserito la notizia nei titoli di testa dei vari TG. Se non l’avevano fatto prima, mi ha fatto notare Daniele, è per un ovvio motivo di spazio. Se avete notato, è da una settimana che, tutti gli spazi televisivi da Vespa ad Uno Mattina, dal Tg 1 al Tg 5, sono occupati da Sua Maestà Emanuele Filiberto di Savoia, scusate il termine. In Italia, nel frattempo, può essere successo di tutto: alluvioni, caduta del governo, apertura del ponte sullo stretto, scoppio di centrali nucleari in fila come le michette… ma noi non lo sappiamo. Ma sappiamo tutto degli, eventuali, plagi addebitati a Pupo e da lui ricusati abilmente, a suon di dotte spiegazioni musicali. Stavo ricordando in questi giorni, con nostalgia, quando i telegiornali davano le notizie in blocchi ben definiti; politica e poi  dicevano: “ Passiamo ora alla cronaca nera…” e dopo la cronaca nera, il conduttore annunciava le notizie dall’estero e così via. Adesso si passa dalle zoccole del berlusca alle ricette del brasato, per poi parlare dell’udienza papale, senza uno stacco, senza un filo conduttore. Dietro tutto ciò, credo ci sia una forte volontà politica, di questo governo scriteriato, a farci ingoiare tutto indistintamente. Un telespettatore è portato a pensare che lo scandalo Parmalat, sia meno importante del delitto di Cogne (che palle!). Se a tutto questo si aggiungono, le continue mistificazioni della realtà che, nonostante l’evidenza, ci propinano a tutte le ore, si capisce come un popolo si possa dividere in due metà quasi uguali: una, che capisce la presa per il culo e s’incazza  e una metà che, o per disinteresse o per deficienza congenita, continua a sostenere questi buffoni. Ricordiamoci che coloro che hanno deliberatamente inquinato il Lambro, la faranno franca grazie al "processo breve" che ,deve salvare le chiappe (quelle dietro) a Berlusconi.
Amara considerazione finale, se il Parco della Villa Reale di Monza, che è il confine Sud del parco del Lambro, fosse sempre dei Savoia, dell’inquinamento ne avrebbero parlato molto prima.


martedì 23 febbraio 2010

Per i morti di Reggio Emilia

Era il 1973, l'Italia stava vivendo un momento di recessione, ricorderete l'austerity e le nostre domeniche a piedi, che in verità, per me restavano, come sempre, domeniche in bicicletta. L'anno era cominciato molto male, ì "pulotti" avevano assassinato Franceschini, davanti alla Bocconi; aveva 21 anni. Poi i fascisti, rapiscono e violentano Franca Rame. Attorno a me, la lotta studentesca di una Bologna rabbiosa, unita e bellissima. Dentro me, allora dodicenne, di famiglia di destra, si fanno largo dei sentimenti di  uguaglianza e riscossa proletaria. Questi sentimenti, erano in comune con i miei Compagni (è il caso di dirlo) di scuola. Non avevamo un inquadramento preciso, eravamo giovanissimi, ma  oscillavamo tra l'anarchia e il PCI. Questi sentimenti, non mi hanno più abbandonato. Anzi nel '78 ho avuto, insieme al mio amico Fulvio, l'incontro con un partito che al giorno d'oggi ci sognamo, il PDUP (Partito Democratico d'Unità Proletaria).  
Ma ritorniamo al '73, scuola media e un ragazzo, Federico, suonava la chitarra stupendamente, o così sembrava a me, che ero imbranato come pochi. Così le nostre lezioni erano intermezzate da canti de pueblos andinos, varie bandiere rosse e fischi di vento. Tra le altre, c'era una canzone già vecchia allora, ma più che attuale dato il contesto sociale del tempo. Era un inno di rabbia per l'uccisione di alcuni attivisti del PCI da parte delle "forze dell'ordine", di quale ordine non si sà. L'ho ritrovata sul web e ve la propongo, purtroppo è ancora attuale dopo cinquant'anni, anzi ora più che mai. Poi quando avete finito di ascoltare "Per i morti di  Reggio Emilia", guardate tra le anteprime che appaiono e cercate "Se non li conoscete...", è carina.
Buon ascolto!

domenica 21 febbraio 2010

Ultima sera

Se stasera invece di vedere San Remo avessi letto un libro, ne avrei sicuramente guadagnato in salute. Ma non ho potuto fare a meno di guardarlo e, di conseguenza, incazzarmi . Certo, non per  l'esito della gara, per il principino deprimente e pupattoli vari. No, mi sono incazzato per la per la subdola manovra di Costanzo, ora l'Italia intera è coinvolta nella faccenda di Termini Imerese e solidarizza con gli operai. Bene, quando lunedì, o poco dopo, il governo annuncerà che ha salvato lo stabilimento, tutti diranno: " Meno male che Silvio c'è!". Poi dopo le elezioni, fanculo Termini. Fischi a Bersani (meritatissimi) e applausi a Scajola, da un pubblico che paga centinaia di Euro per essere lì, che ti vuoi aspettare, che intonino l'Internazionale? Costanzo passato a Rai 1, condurrà un bel programmino giornaliero, che incrementerà la conquista della Rai, da parte della P2 (Costanzo Maurizio, tessera 626). Uno spot pro Berlusconi, da consumarsi all'ora di pranzo. Ci aspettano tempi tristi? Penso di sì! Ma voglio concludere con una frase di Paolo Rossi che, doveva essere presente al Festival ma, è stato scaricato all'ultimo momento. Rossi, in un intervista a La Stampa, ha detto: "Gli Anni Settanta devono ancora cominciare in Italia". Speriamo abbia ragione!


venerdì 19 febbraio 2010

Carnevale tedesco

Ormai viviamo in un paese fuori dalla realtà. Abbiamo perso il contatto con le cose concrete. Ci ricoprono di merda ogni giorno di più e non si preoccupano più nemmeno di nascondere i loro intrallazzi e porcate varie, tanto noi italiani digeriamo tutto. Ma all'estero no! Quando ci dicono che oltreconfine siamo stimati, ci prendono per il culo!  

Ameni ricordi

Voglio far mie le riflessioni di Luca. Sono l'espressione dell'Italia che conoscevo, a cui ero affezionato, l'Italia in cui sono cresciuto, dove l'antifascismo era un valore acquisito. Leggiamo il post di Luca, guardiamo il filmato e riconosciamoci in quei valori, che la lotta partigiana ci ha regalato.



Ultimamente sto cercando di sanare lacune di conoscenza che inesorabilmente si aprono davanti ai miei occhi, e il lavoro è lungo e penoso, perché scopro risvolti storici dei bravi Italiani che anche senza, purtroppo, meravigliarmi, ma facendomi vergognare, sono capaci di far sprofondare il rispetto nei propri simili. Guardo al passato nell'ottica di prevenire il presente e il futuro più prossimo e per questo mi sprono in letture e testimonianze filmate relative al periodo fascista e colonialista in Etiopia e Eritrea tra il 1935-37. Un quantitativo di dati e aberranti realtà di quei fascisti guidati da Badoglio, dal viceré Graziani,  e oggi spesso dimenticati e adombrati volutamente dal dato storico del Mussolini  statista, accusato delle sole cattive compagnie della seconda guerra mondiale. Dovendo continuamente ascoltare fascisti di nuova foggia schernire del proprio passato politico gli ultimi coraggiosi comunisti dichiarati; e per comunisti intendo la gente comune che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso come una coperta calda su ogni uomo, donna e bambino. Qualcosa che penso oggi in molti confondano con la società nella quale affoghiamo, tutti, nel caldo delle nostre insicurezze, privati d'ogni obiettivo e speranza in un benessere comune fatto di diritti che  non sono altro che concessioni. Ricordare  quanto ancora oggi ci dovremmo vergognare e continuare a farlo come sana abitudine. Sapere, essere coscienti, delle vergogne che i fascisti hanno esportato, operando in patria le discriminazioni razziali e gli abusi di un ventennio ancora oggi, e oggi più che mai, sfiorata appena dai cenni di storia nelle scuole. Sono fermamente convinto che, la "brava gente italiana" ,sapendo più del poco che sa non può riuscire a concepire scelte di pensiero e vita come quelle che i più testimoniano in Italia. Ma sono un idealista votato alla sofferenza.
Luca

mercoledì 17 febbraio 2010

Tagli a chi?

In Lombardia due pesi e due misure, la scuola pubblica e quella paritaria, contributi a favore di quest'ultima, ovviamente, che ha rette stellari ed esclude i disabili.... la chiesa non dice nulla in questo caso? E Formigoni, così attento ai valori cristiani che dice? Due facce della stessa medaglia, quella della cialtroneria, dell'ipocrisia del bigottismo e del falso perbenismo...

 IN AGGIUNTA A QUANTO SOPRA... ROSSONI DICE CHE SIAMO IN UN PAESE LIBERO E DEMOCRATICO ED E' SACROSANTO AVERE UNA POSSIBILITA' DI SCELTA (00:45:00 in poi) ... PECCATO CHE POI NON SIA COSI' PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO! ... seguono poi altre amenità...
 
RIVOLUZIONE!!!
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a20d3078-c510-4407-8b63-b616d0695247.html

Daniele

domenica 14 febbraio 2010

Celti si è, leghisti si diventa

Parlando di celti e padani, ho stimolato l'amico Luca che, essendo PADANO DOC, è più che legittimato a parlare dell'argomento:


"Negli ultimi decenni sono comparse nelle sagre di paese o in ogni altra adunanza di rilievo secondario, e il fatto che ciò accada proprio con tali condizioni di partecipazione ha un suo perché, svariate e multicolori riesumazioni dei culti Celti; prediligendo ovviamente l’aspetto del confronto armato. Mi è anche capitato di imbattermi in locandine echeggianti alle“arti marziali Celtiche “, quando c’è il marziale di mezzo……
Esiste dal 1970 un movimento, meglio definibile come wicca- new age, praticante il Celtismo. Particolarmente diffuso tra i moderni Britannici, che riprendendo costumi e culti celti, confidando, per passione storica, o più realisticamente a causa d’involuzione, in riti propiziatori in località care ai Druidi e in corrispondenza dei solstizi, così come si deve nella migliore tradizione politeista.
Nulla da eccepire per un tale nostalgico recupero. Rientra tra le cose che male non fanno.
Quello che invece fa pensare è quale tipo d’operazione, di gran lunga più ambigua, sia dietro alla rievocazione di un mito che, si, è stato parte di una condivisione storica inattaccabile, ma che ha indiscutibilmente segnato maggiormente un’Europa centro-settentrionale; insinuandosi nella penisola Italica solo per essere poco dopo sottomessa dalla cultura Romana.
E i testimoni, che si sono fatti carico dell’eredità del calderone ( non Calderoli ) Celtico è il popolo della Lega; che almeno in questo caso al grido di “ Roma ladrona “ hanno dato una certa continuità storica alla loro esistenza.
Butto lì, più che altro per la mia personale ignoranza, alcuni cenni storici relativi ai citati  Celti che, tanto per renderne edotti gli interessati, era composto di tribù più o meno numerose, accomunate da un idioma indoeuropeo e da un’origine comune; oggi trascritto anche geneticamente da aplogruppo del cromosoma y.
Comprendendo nella vastità del bacino di condivisione anche etnie come quella dei Galati nella penisola Anatolica ( mamma li Turchi ), o i Celtiberi in quella penisola Iberica in  mano oggi ai Comunisti. Oppure rammentare che la cultura di La Téne, sito archeologico  sul lago di Neuchatel in Svizzera, è riferimento e stele per lo studio della cultura Celtica grazie all’enorme numero di reperti che custodisce. Cosa vuole provare questo? Vuole provare che il cuore, il nucleo dell’espansione è in una Nazione da sempre schiva a tutto e tutti, impareggiabile nella capacità di escludersi dall’Europa e goderne ugualmente dei vantaggi in ogni epoca e conflitto bellico che ha scosso il nostro continente. Una Nazione alla quale io porto pochissimo rispetto, ed è un parere arbitrale e pacificamente contestabile, perché non amo le forme parassitarie.
Ma rimbalzando nuovamente alle note storiche e dando finalmente una ragione a quanto fino ad ora scritto, dalla Svizzera scendiamo in Padania, dai Leghisti e le loro presunzioni.
Le loro adunanze chiassose , i riti pagani e i grossolani appelli a ritrovare in qualche sacca ancestrale l’orgoglio celtico. Nulla da ridire. E’ dalla nascita della Lega che diciamo democraticamente, più al nostro fiuto antirevisionista che al senso di libertà,
 “ è solo un movimento popolare”. Ma oggi, alla luce di un’ignoranza sociale e morale dilagante, cominciamo un poco tutti ad allarmarci; e utilizzo la forma plurale per rafforzare un sentito serpeggiante e potente non esplicito ma presente e devastante.
L’odio.
Il razzismo e la paura, perché razzismo vuol dire paura del diverso nel mio traduttore personale, sicuramente fomentati dalla congiunzione globale del pensiero e dell’opera umana, ma anche, in questo specifico frangente leghista, portato a comprensione degli elettori da una rappresentanza politica ignobile fatta di piccoli uomini vergognosamente deputati a ruoli in un altro tempo, per loro, irraggiungibili.
I negri che riempono le loro bocche nei comizi vengono insultati e invitati ad andarsene, mentre nelle aziende sono indispensabili collaboratori, affidabili e considerati equamente  anche dagli stessi compagni di lavoro Padani.
Gli omosessuali, i “ culattun”, del sindaco leghista e razzista  Gentilini sono ricorrenti sulle sue labbra; e che, niente niente, come  capita spesso nella psicologia spicciola freudiana, chi disprezza compera? Spero di no per gli omosessuali ai quali dedico il mio più profondo rispetto. Se sapesse, Gentilini, che il suo plateale disprezzo è ridicolo pensando anche all’atteggiamento, poco noto ma riscontrabile, dei nazisti che nel dedalo a volte contorto della pianificazione e della pulizia etnica, lasciarono uno spiraglio storico filosofico agli omosessuali. Trovando in Ernst Rohm, e nell’appoggio di Adolf  Htler, un teorico decisamente illuminato; promuovendo e invitando i soldati a non reprimere la propria natura, al pari di Spartani e Tebani. Che basavano la loro forza su legami e profondi sentimenti; tali da renderli indomiti guerrieri pronti a morire per il compagno. La fine della guerra fu scritta dal pugno etero di chi non condivideva devianze del genere, preferendo la proiezione di un’immagine rigida e dura, così come nelle ridicole vite dei piccoli lavoratori leghisti l’averlo duro diventa incitamento e collante per il movimento di pensiero.
Diodoro Siculo riporta da cronista il suo sapere sulle preferenze delle donne celtiche, più inclini, scherzo storico, a rapporti omosessuali, mentre Gaio Giulio Cesare, nel De bellum Gallico, parla dei Galli ( anch’essi Celti ) come di uomini iracondi dai capelli lunghi e biondi oppure schiariti dall’acqua di gesso, gli occhi chiari e il fisico muscoloso.
Con grande passione per canti e balli: Bossi! E’ lui.
L’ultima chicca sulla cultura celtica è la mancanza di testimonianze politiche o legislative. Erano, infatti, interdetti dai Druidi alla conoscenza della scrittura e lettura, giocando sul principio di segretezza i Druidi dispensavano saggezza e leggi e agli altri l’onere di raccontare storielle nelle notti buie e tempestose. Non avevo mai pensato a Berlusconi come un Druido che fa leggi ad personam, ma nell’ottica ci sta.
Ho finito.
Non ho più voglia di perder tempo a convicermi di aver ragione pensando che i leghisti vivono in un falso storico. Che il mito di purezza impugnato da loro e da un gran numero di paesi della comunità Europea è un ceppo comune detto aplogruppo Rb1, nel quale sono confluite così tante tribù da rendere ogni appartenente al vecchio continente il meno titolato a parlare di bastardi e razza pura."
Luca

giovedì 11 febbraio 2010

Quod non fecerunt barbari...

 ...fecerunt berluschini ! Devo ritornare sull'argomento, mi è rimasto sullo stomaco.
 Le esternazioni del sindaco leghista Gentilini, danno un quadro preciso di quelle che sono le opinioni della Lega Nord, in fatto di rapporti con gli omosessuali:



Non credo che tra i sostenitori della Lega, non vi siano dei gay, è statisticamente inverosimile! Ma quello che più mi diverte (l'ho già sottolineato in un post precedente), è questo vantarsi delle cosiddette "radici celtiche".

Vediamo cosa ci racconta Diodoro Siculo (80-20 a.C. ca):

"Benchè le donne celtiche siano graziose, gli uomini non vogliono avere a che fare con loro. Preferiscono di gran lunga, l'amplesso con rappresentanti del loro stesso sesso; giacciono su pelli di animali e vi si rotolano con un amante per parte. La cosa più sorprendente è che non danno alcun peso a dignità e decenza, offrendo anzi il loro corpo senza alcuna inibizione. E non lo ritengono affatto vergognoso, offendendosi addirittura se qualcuno rifiuta gli approcci"
Radici celtiche dei padani e radici cristiane d'Europa. Sono certo che i signori leghisti non sanno di cosa  parlano. Una cosa è sicura, questo è un governo veramente barbaro. Ma se tenere i sudditi nell'ignoranza è il modo migliore di governare, altra cosa è avere degli ignoranti che governano, può essere molto pericoloso.
 

mercoledì 10 febbraio 2010

Inno di Forza Italia


 

Ciancimino non ha detto niente di nuovo, ha confermato quello che tutti noi sappiamo da sempre. Chi ,tra i politici, non prende le distanze da questi individui, deve essere considerato complice dal POPOLO e pertanto, condannato a subire la stessa sorte dei forzisti. E' l'ora di ribellarci alla mafia di stato.

martedì 9 febbraio 2010

Eluana, un anno dopo

Un dramma che non è personale, ci tocca tutti. Il primo dovere di coloro che credono è la misericordia, un gesto più misericordioso di questo, non esiste. Dichiaro quì la mia volontà, di essere accompagnato alla morte, nella maniera più indolore e veloce possibile. L'agonia di un uomo non serve a nessuno, tantomeno a Cristo. Vi invito a firmare l'appello per la legge Marino sul testamento biologico.


E' il momento di fare sentire la nostra voce: scriviamo al Presidente Fini, utilizzando un modello di lettera che vi allego oppure scrivendo un testo diverso. Se saremo in tanti riusciremo a fare "massa critica" e non resteremo inascoltati.

Per scrivere a Gianfranco Fini manda un'email a:  fini_g@camera.it

Ignazio Marino 
  
Presidente Fini,
sono un sostenitore dell'appello per il testamento biologico (www.appellotestamentobiologico.it) promosso dal senatore Ignazio Marino e da numerose personalità del mondo giuridico, scientifico e culturale italiano.
La legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, approvata dal Senato sarà presto all'esame dell'Aula della Camera dei Deputati.
Le scrivo per invitarLa a non ignorare la mia voce.
Chiedo una legge per il diritto alla salute ma contro l’obbligo alle terapie.
Chiedo una legge laica, tracciata nel solco dell'art. 32 della nostra Costituzione.
Mi auguro che il Suo contributo sia determinante nell'aprire una nuova fase di riflessione e condivisione su un testo che attualmente è contro le evidenze scientifiche e la libertà individuale.
Un confronto che consenta di uscire da un’impostazione ideologica, rendendo la legge utile per le persone in modo che ciascuno possa scegliere liberamente a quali terapie sottoporsi e a quali rinunciare.

Grazie

Firma



Andarpertavole

Il mio amico Daniele, che fino ad ora è stato il grande collaboratore di questo blog, "si è messo in proprio". Il nuovo blog, che promette meravigliosi viaggi nella cucina italiana, diventa un luogo da visitare quotidianamente. Andarpertavole... e dopo che le abbiamo trovate, mettiamoci i piedi sotto e BUON APPETITO

venerdì 5 febbraio 2010

Dark ages



Gli anni '70 furono gli anni di piombo, questi sono gli anni di merda.

Orlando


Lutto

La già agonizzante giustizia italiana, e l'altrettanto agonizzante scuola italiana sono state barbaramente assassinate dall'attuale maggioranza.
Lo stato di lutto che mi pervade (leggasi anche atroce incazzatura) non mi permette di affrontare serenamente le tamatiche di cui sopra, percui (per il momento..) come tutti i lutti che si rispettino, rimango in silenzio.

Daniele 

giovedì 4 febbraio 2010

Il quiz del fioraio.

 

Di chi è la mano che regge il mazzo di fiori che, come dice l'autore del sito da cui l'ho presa: "pare disegnato da un bambino sotto Rohypnol"?
So che avete indovinato. Troppo facile, quando c'è il tarocco, lui non manca mai.
Ma se volete saperne di più, andate a questo link: 

mercoledì 3 febbraio 2010

Polvere siamo...


Da un paio d’anni a questa parte, vado spesso a Roma per motivi di studio. Recentemente, guidato dalla mia amica Alessandra, ho visitato un luogo, a dir poco, singolare. Si tratta della cripta di S. Maria della Concezione, dove ha sede l’ossario dei frati Cappuccini. Qui sono raccolte le ossa dei frati sepolti in un vecchio cimitero, vicino al Quirinale e qui traslate tra il 1528 e il 1870. L’originalità sta nel fatto che, tutto, in queste cinque cappelle che compongono l’ossario, è fatto di ossa, perfino i lampadari. Completano la scena, alcuni frati mummificati, che danno quel “tocco di fascino in più!”. Tutto questo, per significare l’inconsistenza del corpo terreno, che dopo la morte non ha più valore e può essere usato, come ornamento. Infatti sulla tomba del cardinale Antonio Barberini, fratello di Urbano VIII ed ivi sepolto, si legge: "Hic jacet pulvis, cinis et nihil" (quì giace polvere cenere e niente più) Il contrasto più grande si ha quando si esce; da un atmosfera mistica, fatta di rispettoso silenzio, ti ritrovi in via Veneto, che non è proprio una stradina tranquilla. Se vi capita di passare qualche giorno a Roma, andateci! Poi pensate ai frati che ogni sera, a lume di candela, scendevano nella cripta a meditare, prima di andare a dormire. Sicuramente, dopo questa visione notturna, dovevano stentare a fare sogni lussuriosi. Un bromuro ante litteram.




Non bastava la Lega.

Poveri padani, bombardati di cazzate e polveri sottili. 
L'amico Ugo segnala un articolo di Maurizio Di Gregorio, pubblicato su Fiorigialli. Confesso che l'idea di abbandonare l'auto, mi fà stare male, ma credo che siamo ad una svolta, del tipo: "Ora, o mai più!". 
Pertanto nella nuova veste di pseudoecologista, vi passo la segnalazione:
http://www.fiorigialli.it/dossier/rivista.php?id=7&articolo=1509

lunedì 1 febbraio 2010

Che po Po di Lega!

I leghisti sono gente strana, sembra che vivano per il federalismo, ma campano coi soldi di Roma Ladrona; sbraitano in continuazione, ma si accucciano come cocker, quando il padrone li sgrida;  si sentono difensori della "Croce", ma vantano radici celtiche; ce l'hanno con i "culattoni", ma se avessero letto Diodoro Siculo, non vanterebbero certo queste radici; vogliono il "Va pensiero" come inno, ma lo sanno che è, un coro di schiavi ebrei?
Una cosa è certa, duro l'hanno sicuramente. Lo sanno quelli che, votandoli, per ora lo prendono nel sottocoda.
L'ennesima contraddizione, ce la  racconta Daniele in questo post:

Le vicende e la tutela del Fiume Po, non possono solamente interessare le città bagnate da questo corso d'acqua ed il nord-italia, infatti il più importante fiume ITALIANO sembra che grazie alla produzione di energia idroelettrica, possa fornire sino al 5% del fabbisogno energetico nazionale.
Inoltre anche per la salvaguardia del fiume, erano stati stanziati appositi fondi (per la precisione ben 180 milioni di € già approvati dalla delibera del Comitato Interministeriale della Programmazione Economica con i fondi FAS - Fondo Aree Sottoutilizzate).
Tutto ciò comunque è destinato a rimanere una chimera, in quanto le risorse destinate al Fiume sono state "tagliate" (per essere dirottate ovviamente altrove) dall'attuale compagine governativa, con buona pace dei leghisti, i quali annualmente si ritrovano a Pian del Re (dove si trovano le sorgenti del Po) perchè il Po come dicono i "rivoluzionari in camicia verde" fa parte del DNA della Lega; comunque un plauso alla loro coerenza, ancora per una volta Alberto da Giussano, dopo aver brandito a lungo la spada, ripone la stessa ancora per una volta nel proprio fodero.
Alla luce di quanto sopra è comunque interessante andare a rileggersi cosa Bossi (in compagnia del fido Castelli) dichiarò qualche mese fa durante un sopralluogo sul fiume.                          


Daniele

Un po' di musica