"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

lunedì 31 gennaio 2011

Le altre donne



Questa volta, arrivo molto in ritardo. Questo articolo è uscito una decina di giorni fa e io non lo avevo letto. La mia amica Laura, me lo ha segnalato e io lo posto perchè, forse, non è sfuggito solo a me. Mi è piaciuto  per la semplicità dei ragionamenti, che fà la De Gregorio. Semplicità che, difficilmente, si trova negli articoli dei direttori di testata. E' lo sfogo di una donna. Una donna che si sente offesa, dalla rappresentazione che, altre donne, stanno dando dell'universo femminile. Una donna che non capisce, quello che nemmeno io capisco: perchè lo votate? Condivido l'analisi che fà sul declino culturale del Paese, è il seguito ideale del precente post, sul liberismo e la globalizzazione: dove stiamo andando?

Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo». Osservo le ragazze che entrano ed escono dalla Questura, in questi giorni: portano borse firmate grandi come valige, scarpe di Manolo Blanick, occhiali giganti che costano quanto un appartamento in affitto. È per avere questo che passano le notti travestite da infermiere a fingere di fare iniezioni e farsele fare da un vecchio miliardario ossessionato dalla sua virilità. E’ perché pensano che avere fortuna sia questo: una valigia di Luis Vuitton al braccio e un autista come Lele Mora. Lo pensano perché questo hanno visto e sentito, questo propone l’esempio al potere, la sua tv e le sue leader, le politiche fatte eleggere per le loro doti di maitresse, le starlette televisive che diventano titolari di ministeri.Ancora una volta, il baratro non è politico: è culturale. E’ l’assenza di istruzione, di cultura, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente. E’ questo il danno prodotto dal quindicennio che abbiamo attraversato, è questo il delitto politico compiuto: il vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico, infine l’Italia ridotta a un bordello. Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole come forma di emancipazione dal bisogno e persino come strumento di accesso ai desideri effimeri sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. Sono due anni che lo faccio, ma oggi è il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? Davvero pensate di poter alzare le spalle, di poter dire non mi riguarda? Il grande interrogativo che grava sull’Italia, oggi, non è cosa faccia Silvio B. e perché. La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi. E non può essere la censura dei suoi vizi senili a condannarlo, né l’accertamento dei reati che ha commesso: dei reati lasciate che si occupi la magistratura, i vizi lasciate che restino miserie private. Quel che non possiamo, che non potete consentire è che questo delirio senile di impotenza declinato da un uomo che ha i soldi – e come li ha fatti, a danno di chi, non ve lo domandate mai? – per pagare e per comprare cose e persone, prestazioni e silenzi, isole e leggi, deputati e puttane portate a domicilio come pizze continui ad essere il primo fra gli italiani, il modello, l’esempio, la guida, il padrone. Lo sconcerto, lo sgomento non sono le carte che mostrano – al di là dei reati, oltre i vizi – un potere decadente fatto di una corte bolsa e ottuagenaria di lacchè che lucrano alle spalle del despota malato. Lo sgomento sono i padri, i fratelli che rispondono, alla domanda è sua figlia, sua sorella la fidanzata del presidente: «Magari». Un popolo di mantenuti, che manda le sue donne a fare sesso con un vecchio perché portino i soldi a casa, magari li portassero. Siete questo, tutti? Non penso, non credo che la maggioranza lo sia. Allora, però, è il momento di dirlo.

Concita De Gregorio da l’Unità del 19 gennaio 2011


http://concita.blog.unita.it/

sabato 29 gennaio 2011

Ma 'n do' annamo?



Daniele mi ha mandato un articolo, che ha tratto dal Vascello di Cremona http://vascellocr.it/.  Un ulteriore conferma che non sono il solo a pensarla così; e dato che quando ho delle conferme alle mie idee, m'ingrifo come La Russa a Predappio, lo pubblico subito.


L'implosione del liberismo e della globalizzazione

Purtroppo quello che sta succedendo nel Magreb è peggio di qualsiasi Al Qaida, vera o finta. L’imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar, sodale di Berlusconi in Mediaset, ha detto: "Questa rivolta è il prezzo della modernità". Nel senso che il progresso ha aumentato in Tunisia il numero dei laureati i quali però non trovano lavoro o lo trovano molto al di sotto del loro titolo di studio, con relativa frustrazione, come quel venditore ambulante che, dandosi fuoco, è all’origine della rivolta. Situazione di disoccupazione intellettuale del resto ben nota anche in Italia, solo che da noi le generazioni precedenti hanno accumulato un po’ di ricchezza (e possono quindi mantenere i figli "bamboccioni") non per un qualche particolare "genio italico", ma perchè l’Italia, come ogni altro Paese occidentale, essendo partita prima sulla via dello Sviluppo ha potuto rapinare per decenni i Paesi del Terzo Mondo. Adesso questa pacchia è finita. Perché qualcuno di questi Paesi, come quelli dell’Africa nera, sono ridotti a dei cimiteri e da loro non c’è da cavar nulla e altri, quelli asiatici, sono diventati nostri competitori. Ma quella tunisina e algerina non è solo una rivolta di intellettuali frustrati, è una "rivolta del pane", cioè di un progresso che produce miseria. Il perché si chiama globalizzazione, cioè l’estensione universale del modello di sviluppo partorito dalla Rivoluzione industriale che comporta una micidiale competizione fra Stati. Molti Paesi non riescono a reggerla. Del resto nel concetto stesso di competizione sta che se c’è qualcuno che vince c’è qualcun altro che perde. Ma anche i Paesi che reggono la competizione lo possono fare solo al prezzo del massacro delle proprie popolazioni, con uno smantellamento del "welfare", come stiamo facendo in Europa, un aumento della velocità, dello stress, dell’angoscia. Il gran numero di disoccupati e di precari in continuo aumento, è il logico risultato di un tipo di lavoro, privo di fondamentali e, quindi di regole certe. Per usare una metafora, si potrebbe paragonare il Sistema Liberista Relativista, ad una fabbrica di bolle di sapone. La gente, ingannata per decenni e abbindolata dalla seduzione della modernità e da una massiccia propaganda mediatica totalitaria (che ha speculato sui bisogni, fragilità, paure e debolezze), troppo tardi ha compreso il valore effimero delle bolle di sapone. L’inganno è stato totale e ha prodotto un becero relativismo, che ha fatto piazza pulita di ogni valore etico e morale, omologando gli individui e codificandoli come semplici consumatori. Piano piano il grande imbroglio sta venendo a galla, e così la rabbia dei truffati, che esploderà in tutta la sua potenza, quando, quella che oggi é definita una crisi, assumerà le sembianze dell’apocalisse. L’avvelenamento delle acque e dell’aria erano parametri sufficienti per rendersi conto di quale cammino era stato intrapreso, e indicatori della loro potenzialità distruttiva. Con che spudoratezza, tutto questo, è stato definito progresso e benessere? Se, per fare un esempio, oggi, tutti gli automobilisti di Milano rispettassero alla lettera il codice della strada, questa città, già invivibile e caotica, si bloccherebbe all’istante. Può sembrare un assurdo ma è proprio grazie a chi elude e infrange le regole che, oggi, miracolosamente il traffico continua a scorrere, e le casse del comune ad ingrassarsi a dismisura. Lo stesso principio e meccanismo vale anche per l’economia del nostro paese (il Sistema) che se dovesse attenersi a regole ferree e pene certe, imploderebbe in una settimana. Se i cittadini di un qualsiasi paese occidentale poi, in virtù di un risparmio ragionevole e doveroso, si astenessero dal consumare beni effimeri, contraffatti e voluttuari, orientandosi su quelli primari, durevoli e di prima necessità, il Sistema, che oggi ci governa e che ci opprime, si squaglierebbe come neve al sole. Sentire ancora parlare di ricerca, di crescita e sviluppo e delle semplificazioni relative al fare impresa, come le inderogabili soluzioni alla crisi, sarebbe come rendere libera la pesca, epurando il suo regolamento da licenze, normative e divieti, quando oramai di pesci nel mare non ce ne sono più. Avremmo dovuto investire le nostre energie in un prudente dialogo con la madre terra, rispettandone le sue logiche e regole imperiture. E’ stata umiliata la natura e mortificato il lavoro dei campi, adducendone un significato distorto, di inciviltà, di miseria e ignoranza. Abbiamo voluto sfidare le nostre vere ragioni, come alieni, venuti da un’altra galassia, ma presto, la terra, ci ripagherà con la stessa moneta, per averla infamata e violentata. Sui giornali non si legge che di delitti interfamiliari spesso incomprensibili. Dice: è aumentata l’informazione. No, negli anni Cinquanta i giornali erano attentissimi alla cronaca nera, e molto meno alla politica, e notizie di questo genere erano rare, episodiche. Il delitto Ghiani-Fenaroli tenne banco per anni. In genere si parla di un raptus di follia. No, è depressione che è frutto del contesto in cui viviamo, come la nevrosi, la droga e l’alcolismo di massa che sono tutte malattie della modernità. E allora delle tradizionali domande, "chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando", è l’ultima quella a cui dovremmo, una buona volta, rispondere.                                           

mercoledì 26 gennaio 2011

Teoria e pratica del restauro lapideo






Particolare del Palazzo citato

Nella seconda metà degli anni novanta, smisi di fare l'orafo e cominciai la mia attività di restauratore lapideo. Ovviamente, non da solo, ma con una ditta specializzata in quel campo. Devo dire che la manualità, acquisita nelle mie precedenti esperienze di odontotecnico e di orafo, mi fu molto utile. In sostanza, seppur la maggior parte del lavoro, nel restauro lapideo, sia abbastanza generico (spesso si tratta di consolidamenti e pulizie di parti architettoniche, di non grande pregio, quali: bozze cantonali, cornici di finestre, scale di pietra ecc...), altre volte ci si trova impegnati in operazioni molto più delicate, che richiedono una competenza e una manualità che non s'improvvisa, come nel caso delle puliture a bisturi, in cui basta poco per fare un grosso danno, o come nel caso della sabbiatura, che pretende una sensibilità rara, da parte dell'operatore. Il danno più comune, è la "spatinatura". Entrare nel merito del concetto di "patina", richiederebbe molto tempo e questo, non è il luogo adatto; definiamo la patina, semplicemente, come: "Il normale invecchiamento del materiale", non è un concetto esatto, ma serve a dare l'idea. Se noi, da un manufatto, ad esempio una statua, rimuoviamo, oltre lo sporco incoerente, anche la patina, avremo una statua dall'aspetto nuovo. Dato che i segni del tempo, sono parte integrante del manufatto, avremo una "bella" scultura rovinata per sempre. Una volta a Pisa, dovevamo intevenire sulle parti architettoniche in marmo scultoreo apuano, di un palazzo rinascimentale. Dato che, oltre allo stemma, al portale, alla balconata ecc... vi erano moltissime mensole sottotetto da pulire e consolidare, per accelerare i lavori e diminuire i costi, la committenza chiese se era possibile, sotto la nostra direzione, che alcuni muratori del posto, ci dessero una mano. A questa discussione era presente il sopraintendente ai monumenti di Pisa, Dr. Cecati, il quale andò su tutte le furie, minacciando di denunciare il direttore dei lavori, se solo si fossero azzardati a toccare una mensola. Così fu. Noi passammo diversi mesi, su e giù da Pisa e la committenza, spese parecchio di più. Il sopraintendente aveva ragione, per i motivi che vi ho detto prima, riguardo alla patina. Perchè vi ho detto questo? Ve l'ho raccontato, per farvi sapere come dovrebbero funzionare la cose, nel campo del restauro. Tenete conto, che si trattava di un palazzo rinascimentale di una certa importanza, ma non di un monumento d'interesse mondiale, come invece è il Colosseo. Adesso cliccate sotto e leggete cosa stà succedendo all'Anfiteatro Flavio. Meditate gente, vomitate!

QUOD NON FECERUNT BARBARI...



lunedì 24 gennaio 2011

Banalità

L'argomento è talmente scontato, da essere di un'ovvietà sconcertante, ma ogni tanto bisogna cazzeggiare. D'altra parte, se gli italiani sono decerebrati nel 50% dei casi, che colpa ne ho io?
Mi sono posto una domanda e penso, anche alcuni di voi.
Chi di noi maschietti, non farebbe bunga-bunga con le ragazze di Arcore?
Sulla carta, tutti! (la realtà e diversa)
Ma chi lo farebbe con Emilio Fede, in mutande, che vi guarda mentre parla con Lele Mora nudo?
Nemmeno un incantatore di serpenti, me lo tirerebbe su.
Quindi, Silvio non può essere colpevole: "assolto per non aver potuto commettere il fatto".
Tutta colpa di una magistratura comunista e di un informazione, troppo libera.
Veniamo alle ragazze di via Olgettina, che tutti hanno ribattezzato: orgettina. Un bel gioco di parole, per infangare delle povere fanciulle che, sicuramente, sono terremotate aquilane, dato che stanno nelle case del premier, un uomo con un cuore enorme, che come ha fatto notare la Litizzetto, non pretende nulla in cambio.


Quando tutto questo sarà finito, mi mancherà. Dovremo tornare ad occuparci delle solite, noiose puttanate della bassa politica, come quella che sponsorizzo quì sotto.


Nessuna scusa, ci sono cortei in quasi tutte le città! Non è che se non siete metalmeccanici, vi danno un calcio in culo e via dal corteo. Io vado a Firenze, dato che a Siena, se non scioperano i bancari, chi cavolo sciopera? I cavalli? Anzi, la più grande mobilitazione senese, sarebbe lo sciopero della massoneria. Allora vedresti mezza città in piazza e l'altra mezza, ad applaudire solidale.

lunedì 17 gennaio 2011

Là dove c'era l'erba...

Cementificazione: un regalo del governo Berlusconi! Come potete vedere nella tabella seguente, l'edilizia italiana ha avuto libero sfogo, da quando questi sconsiderati di postfascistiliberaldelcazzo, hanno abrogato i vincoli che imponevavano, ai comuni, di spendere i soldi destinati alle licenze edilizie, solo a fronte d'investimenti. Il "Testo unico per l'edilizia" che i nostri amici hanno varato nell'ottobre del 2001, invece, ha permesso di costruire a cazzo di cane, in ogni dove e di appaltare selvaggiamente.
Adesso, siamo in emergenza, che ormai è lo stato consueto, in cui finiscono tutte le cose italiane.

Daniele segnala un'altra iniziativa. Non sia mai che manchi il mio e il vostro appoggio.


L’Italia è un paese meraviglioso. Ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio. Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio. Un cancro che avanza ogni giorno, al ritmo di quasi 250 mila ettari all’anno. Dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il nord Italia è stata seppellita sotto il cemento. Il limite di non ritorno, superato il quale l’ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura. Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all’attacco e all’invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri di asfalto. Non vi è angolo d’Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti, turistici, civili e militari. Non si può andare avanti così! La natura, la terra, l’acqua non sono risorse infinite. Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto. La Terra d’Italia che ci accingiamo a consegnare alle prossime generazioni è malata. Curiamola!

Clicca quì sotto e firma!
http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_joomlapetition&func=viewcategory&Itemid=&catid=1

giovedì 13 gennaio 2011

E' arrivato l'ambasciatore!

Ci voleva il console USA a Napoli, per capire che razza di mafiosi abbiamo al governo? Non credo, io almeno ne sono convinto da sempre. L'AGI nel mandare la sua agenzia (vedi sotto), è stata piuttosto prudente. La stesura originale, riportata da pochi giornali, dice che il ponte sullo stretto è un'opera inutile, oltre che la manna per "mammasantissima". Quando parlo di mandare a casa (o meglio, in galera) Berlusconi, tutti mi chiedono: "Ma, l'alternativa qual'è?". Cazzo!!! Anche la moglie del Pacciani, è meglio di lui!!! Metteteci chi vi pare, ma levatemelo dai coglioni. Da una parte bisogna pur cominciare. Poi, levato lui, penseremo a toglierci dalle palle anche Dalema, Casini, Bossi ecc... Intanto, il porconano, ha detto che la FIAT, fa bene ad andarsene. Secondo me, gli unici che fanno bene ad andarsene, sono i ragazzi italiani. Scappate all'estero,  questo è un paese ammalato che non so se potrà guarire; sicuramente, non in tempi brevi.


23:38 12 GEN 2011
(AGI) - Roma, 12 gen. - Duro giudizio del console statunitense a Napoli sui politici italiani e la lotta alla mafia. Wikileaks ha diffuso il cablogramma classificato confidenziale (numero 12958) redatto il 6 giugno 2008 da J. Patrick Truhn in cui si legge che "malgrado le forze dell'ordine, le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, in alcune zone del Paese, stiano dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalita' organizzata, lo stesso non si puo' dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale".
Tra le fonti citate da Thrun nello stesso cablo lo scrittore Roberto Saviano: "Come ci ha ricordato" l'autore di Gomorra "il tema (della lotta alla criminalita' organizzata, ndr) e' stato virtualmente assente dalla campagna elettorale di marzo-aprile" del 13 e 14 aprile 2008. Il console suggerisce che Washington dovrebbe "comunicare al nuovo governo italiano che la lotta al crimine organizzato e' una seria priorita' del governo Usa, e che i drammatici costi economici della criminalita' sono un argomento convincente per una azione immediata".
Il console nella seconda parte dello stesso dispaccio avverte che "il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un altra miniera d'oro all'orizzonte per il crimine organizzato". Opinione espressa citando il procuratore antimafia aggiunto Vincenzo Macri'.
In un altro cablo datato 15 giugno 2009, classificato sempre come confidenziale, il console analizza "il futuro della Sicilia" che "rappresenta chiaramente un interesse per gli Stati Uniti" perche' "ospita 17.000 cittadini statunitensi, un'importante base della Marina Usa, e per la recente scoperta di un giacimenti di gas". Secondo Truhn la "le turbolenze politiche hanno bloccato una operazione di trivellazione per (la ricerca di) gas lo scorso anno (2008) e minaccia di rinviare (l'attivazione di) un importante sistema di comunicazione satellitare per la Marina statunitense".
(AGI)






mercoledì 12 gennaio 2011

Il papà delle porcate

I difensori del crocefisso

Ci risiamo! L'ennesima manovra sotterfugio di Calderoli, che ha, maldestramente, soppresso i Tribunali Minorili. Tra le tante "mannaiate" sguaiate del leghista semplificatore, è finito anche il Tribunale dei Minori, abrogato dal 15 dicembre scorso. A parte l'Italia dei Valori, come al solito, nessuno ha detto niente. Ma come si fa a pensare una cosa del genere, o peggio, farla? Il rischio di questa manovra semplificatrice (non si sa di che!), è che tutti i provvedimenti presi dai vari Tribunali Minorili dal 16 del mese scorso, in poi, siano abrogati. Adozioni, condanne, affidi, ecc... pensate anche al lato umano, oltre  a quello giuridico. Il Calderolone ha detto che si è trattato di un errore. Certo ne fanno spesso di errori e tutti strani, si pensi a quello che tagliava l'obbligo di usare la lingua italiana, negli uffici e negli Atti Ufficiali, contenuto nello stesso pacchetto. Se nessuno glielo fà notare, la Lega infila porcate in ogni dove. Quali effetti avrà il taglio dei tribunali? Intanto, come ho detto prima, si rischia che tutto quello che è stato fatto da quella data in poi, sia da buttare ai maiali. Nel caso migliore, si farà una leggina ad hoc, che sanerà le decisioni dei giudici. In questo caso, pensate alla marea di ricorsi, che verranno presentati da coloro che avevano avuto sentenze sfavorevoli. Ricordiamoci che pochi giorni orsono, la Lega aveva abrogato il reato di "costituzione di banda armata", per il quale erano sotto processo diversi esponenti leghisti, compreso il ministro Maroni, che aveva addentato il polpaccio di un poliziotto. 
Concludendo, nel bene o nel male, invece di semplificare, Calderoli ha creato l'ennesimo casino.
 Quanto ci vorrà, per mandarli a pascolare le caprette con Heidi, nei loro bellissimi prati verde Lega?

martedì 11 gennaio 2011

Silvio bara! Una bara per Silvio!

Bara con escort di scorta.
La Corte Costituzionale è riunita. Ghedini ha fatto la sua bella sceneggiata, difendendo l'indifendibile. Stanno discutendo del nulla. Non c'è assolutamente niente che valga la pena di essere messo in discussione, a meno che, non si dica che c'è stato un colpo di stato e che, la Costituzione, sia valida solo come carta da  cesso. Discutere se un cittadino, sia esentato dall'obbedienza ai valori costituzionali, è un paradosso di per sè. Un po' come se giocando a scacchi, Berlusconi avesse il lodo "Scacco Matto",  che permette l'immunità al re. Stanno barando, come sempre. Uccidono la legalità, ma chissà chi schiatterà per primo?
"Sorella Morte" provvederà, prima o poi.

Non serve a niente, ma firmiamo quest'appello, almeno potremo dire: "Io, c'ho provato!".
http://www.avaaz.org/it/in_difesa_dei_giudici/?copy

venerdì 7 gennaio 2011

FIAT DUX



Mio cugino Francesco (vedi foto di qualche giorno fa), mi ha inviato una e-mail, dopo che io gli avevo mandato il link dell'appello di Micro Mega:Appello per la FIOMMi è piaciuto il suo commento e lo pubblico.

E' inaccettabile che un'azienda che non riesce a vendere i propri prodotti cerchi di rifarsi sulle proprie maestranze col ricatto. In un'azienda normale, se i risultati di vendita sono inferiori alle aspettative il primo ad andarsene e' il management.
Invece qui si ricattano le maestranze con un risultato dal punto di vista aziendale ridicolo: pochi punti percentuali di recupero spese su una parte minoritaria del costo del prodotto a fronte di un grossissimo colpo al welfare e alla dignita' del lavoro di tutti i lavoratori.
E' come se uno che vuole correre si desse una zappata sui piedi per correre di piu'!
Del resto non si capisce perche' invece di fare prodotti piu' vendibili e aumentare la penetrazione sul mercato, si cerchi di rincorrere i cinesi per prodotti a basso costo? Perche' invece di investire e proporre soluzioni innovative tecnologiche e integrate qualificando il lavoro e le maestranze, si cerca di ridurre il costo del prodotto entrando in concorrenza con Cina, India, ecc dequalificando e demotivando i lavoratori?
E poi siamo sicuri che gli investimenti si facciano? Chi assicura che l’azienda visti i cattivi risultati commerciali e la crisi globale intenda fare investimenti? E se fanno gli investimenti siamo sicuri che li facciano in Italia e non all’estero dove sono piu’ remunerativi? E se li fanno in Italia cosa ne viene ai lavoratori e agli italiani tutti?
Subire senza reagire anche questa sopraffazione aumenta il rischio della rinascita dello schiavismo come forma di rapporto imprenditoriale che purtroppo vediamo gia' crescere a tutti i livelli e inoltre un’espropriazione delle risorse dai tanti lavoratori ai pochi capitalisti.
Un grazie anche ai sindacati che appoggiano questa soluzione!
Certamente non vorrei essere nei panni dei lavoratori FIAT sottoposti al vile ricatto.

Auguri di Buon Anno a voi e a tutti i lavoratori.
 
Francesco




mercoledì 5 gennaio 2011

Più ricchezza concentrata, più poveri

Daniele, segnala un articolo che riprende in parte l'argomento del post precedente. Sembrano discorsi scontati, vecchi, risaputi a cui non si può che rispondere alzando le spalle e dicendo: " E' così, che ci vuoi fare?". Niente di più sbagliato! La tirannia del capitale è, storicamente, destinata a finire in modo tragico. Ogni grande accumulo di ricchezza, ha sempre determinato una reazione violenta delle classi meno abbienti. Stavolta non sarà diverso, è solo questione di tempo. Vedremo molte teste, rotolare nella polvere e allora, ci accorgeremo di quanto erano vuote.

 

2011: la ricchezza mondiale è più concentrata nelle mani di una élite di quanto lo sia mai stata nella storia moderna.

Un tempo la maggior parte della popolazione sul pianeta sapeva come coltivare i propri alimenti, allevare i propri animali e prendersi cura di sè. Non c’erano molte persone favolosamente ricche, ma c’era una certa dignità nell’avere un pezzo di terra che potevi chiamare tuo, o nell’avere un’abilità che potevi far fruttare. Tristemente, nelle ultime decine di anni, una percentuale sempre maggiore di terre coltivabili è stata inghiottita da grosse corporation e da governi corrotti. Centinaia di milioni di persone sono state cacciate dalle proprie terre verso aree urbane sempre più dense. Nel frattempo, è diventato sempre più difficile avviare un’attività propria, dal momento che poche monolitiche corporation globali hanno iniziato a dominare quasi ogni settore dell’economia mondiale. Così, un numero sempre maggiore di persone nel mondo è stata obbligata a lavorare per “il sistema” per riuscire appena a sopravvivere. Allo stesso tempo, coloro che sono al vertice della catena alimentare (l’élite) hanno impiegato decenni per implementare il sistema in modo da assicurarsi nelle proprie tasche porzioni sempre più vaste di ricchezza. E così oggi, nel 2011, abbiamo un sistema globale in cui pochissime persone al vertice ... ... sono assurdamente ricche, mentre circa metà della popolazione di questo pianeta è irrimediabilmente povera. Ci sono davvero poche nazioni nel mondo che non siano state quasi interamente saccheggiate dall’élite globale. Quando l’élite parla di “investire” nei paesi poveri, ciò che intende veramente è prendere possesso delle terre, dell’acqua, del petrolio e delle altre risorse naturali. Il sistema non è stato progettato per elevare il tenore di vita dei poveri. Né per promuovere la “libera impresa” e la “competizione”. L’élite intende piuttosto accaparrarsi tutta la ricchezza.


Quello che segue è un elenco di 20 dati statistici che provano il continuo accentramento di ricchezza nelle mani dell’élite globale.


1. Secondo la UN Conference on Trade and Development (Conferenza dell’ONU su Commercio e Sviluppo), il numero di “paesi meno sviluppati” è raddoppiato negli ultimi 40 anni.


2. I “paesi meno sviluppati” hanno speso 9 miliardi di dollari per importazioni di alimenti nel 2002. Nel 2008 questa cifra è salita a 23 miliardi di dollari.


3. Il reddito medio pro-capite nei paesi più poveri dell’Africa è sceso a 1/4 negli ultimi 20 anni.


4. Bill Gates ha un patrimonio netto dell'ordine dei 50 miliardi di dollari. Ci sono circa 140 paesi al mondo che hanno un PIL annuo inferiore alla ricchezza di Bill Gates.


5. Uno studio del World Institute for Development Economics Research (Istituto Mondiale per la ricerca sull’economia dello sviluppo) evidenzia che la metà inferiore della popolazione mondiale detiene circa l’1% della ricchezza globale.


6. Circa 1 miliardo di persone nel mondo va a dormire affamato ogni notte.


7. Il 2% delle persone più ricche detiene più della metà di tutto il patrimonio immobiliare globale.


8. Si stima che più dell’80% della popolazione mondiale vive in paesi dove il divario fra ricchi e poveri è in continuo aumento.


9. Ogni 3,6 secondi qualcuno muore di fame, e 3/4 di essi sono bambini sotto i 5 anni.


10. Secondo Gallup, il 33% della popolazione mondiale dice di non avere abbastanza soldi per comprarsi da mangiare.


11. Mentre stai leggendo questo articolo, 2,6 miliardi di persone nel mondo stanno soffrendo per mancanza di servizi sanitari.


12. Secondo il più recente “Global Wealth Report” di Credit Suisse, lo 0,5% di persone più ricche controlla più del 35% della ricchezza mondiale.


13. Oltre 3 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, vive con meno di 2 dollari al giorno.


14. Il fondatore della CNN, Ted Turner, è il più grande proprietario terriero privato negli Stati Uniti. Oggi, Turner possiede circa 2 milioni di acri [più di 8.000 Km quadrati - come l’intera superficie dell’Abruzzo - NdT]. Turner peraltro invoca restrizioni governative per limitare a 2 o meno figli per coppia nell’ottica di un controllo della crescita demografica.


15. 400 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile.


16. Circa il 28% dei bambini dei paesi in via di sviluppo sono considerati malnutriti o hanno una crescita ridotta a causa della malnutrizione.


17. Si stima che gli Stati Uniti detengano circa il 25% della ricchezza totale del mondo.


18. Si stima che il continente africano possegga solo l’1% della ricchezza totale del mondo.


19. Nel 2008 circa 9 milioni di bambini sono morti prima dei 5 anni. Circa 1/3 delle morti è dovuto in via diretta o indiretta a scarsità di cibo.


20. La famiglia di banchieri più famosa al mondo, i Rothschild, ha accumulato montagne di ricchezza .


Nessuno sembra conoscere esattamente quanta ricchezza posseggano i Rothschild oggi. Dominano il sistema bancario in Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Svizzera e molte altre nazioni. E’ stato stimato che la loro ricchezza aveva un valore di miliardi [di dollari] già alla metà dell’800. Senza dubbio la quantità di ricchezza detenuta oggi dalla famiglia è qualcosa di inimmaginabile, ma nessuno lo sa con certezza.


A questo punto, molti lettori vorranno discutere di quanto è orribile il capitalismo e di quanto meravigliosi siano il socialismo e il comunismo.


Ma il problema non è il capitalismo e la proprietà statale delle imprese non costituisce soluzione a nulla.


Ciò che abbiamo nel mondo oggi non è capitalismo. E’ piuttosto qualcosa di più vicino al “feudalesimo”. L’élite è costituita da “uomini-monopolio” che sfruttano la loro incredibile ricchezza e potere per dominare il resto di noi. Di fatto, è stato John D. Rockefeller ad affermare: “La competizione è peccato”.


Il ceto medio ha iniziato a venire eliminato anche nelle nazioni benestanti come gli Stati Uniti.


Risulta che l’élite globale ha deciso che non ha realmente bisogno di così tante e costose “api operaie” statunitensi dopo aver spostato oltreoceano migliaia di fabbriche e milioni di posti di lavoro.


Non c’è alcuna garanzia sul fatto che gli Stati Uniti saranno prosperi per sempre. Oggi, un numero record di statunitensi vive già in povertà. Il reddito medio familiare è calato lo scorso anno rispetto a quello precedente.


Quindi svegliamoci. Gli Stati Uniti si stanno integrando in un sistema economico globale dominato e controllato da una élite spropositatamente ricca. A costoro non interessa che tu abbia da pagare il mutuo e che tu desideri mandare tuo figlio all’università.


L’avidità sta correndo rampante attorno al pianeta e il mondo sta diventando un luogo molto molto freddo. Sfortunatamente, a meno di eventi davvero drammatici, i ricchi stanno solo diventando più ricchi, e i poveri stanno solo diventando più poveri.




Traduzione dell’articolo: “20 dati statistici che provano che la ricchezza mondiale viene riversata nelle mani dell’élite - lasciando il resto del mondo sventuratamente povero”, di The Economic Collapse
 
fonte: vascellocr.it

martedì 4 gennaio 2011

98 miliardi, mica seghe!

Oggi vi segnalo un articolo del blog Cado in piedi ex Voglio scendere. Ho seguito per diverso tempo la vicenda dei proventi che lo Stato (noi), avrebbe dovuto incassare dalle "macchinette mangiasoldi", ma non c'è mai stata una presa di posizione decisa, da parte di nessuno, nemmeno dalla sinistra radicale. I soldi ci sono, non è necessario fare i tagli alla Tremonti, basta farli sputare a chi li ruba. In Italia il 10% della popolazione detiene la metà delle risorse finanziarie; che siano soldi puliti, ci può credere solo chi vota PDL o simili. I soldi dei magnati sono nostri, dobbiamo riprenderceli. Ci servono per la scuola, la sanità, il welfer, la ricerca... non devono finire in droga, fondi neri, puttane, immobili ad Antigua e simili amenità.
Ora, l'articolo di Ferruccio Sansa, fà un po di chiarezza sui 98 miliardi (tre finanziarie) che sono spariti nelle tasche della mafia e dei politici (sai che differenza!).  Ferruccio Sansa, insieme a  Marco Menduni, fu colui che per primo denunciò, nel 2007, questo leggerissimo ammanco nel bilancio dello Stato. Leggete! L'incazzatura è d'obbligo, ma non rodetevi il fegato, che tra un po' le cure ve le pagate.

clicca e vai a vedere dove sono i tuoi soldi

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