"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

mercoledì 25 gennaio 2012

Il Sor Ettore

Da ieri,  il Coro più antico di Siena, l' UNIONE CORALE SENESE, è dedicato a Ettore Bastianini.
Per chi è nato negli anni sessanta, il commendator Bastianini è stato una specie di mito. Tutti a Siena lo conoscevano, era stato un ragazzo di contrada e mio padre, ad esempio, gli dava del tu.  Inoltre fu capitano vittorioso della Pantera. Purtroppo la malattia lo portò via troppo presto; chissà quanto ancora avrebbe potuto dare al melodramma italiano.
A detta di molti, me compreso, quella di Bastianini è stata la più bella voce baritonale di sempre. La capacità di emettere note bronzee come il suono di Sunto (il campanone della Torre del Mangia), alternate a note vellutate come le monture (costumi) di Piazza, ne hanno fatto l'incontrastato signore del suo registro vocale.
Da anni ero convinto che, dedicare la Corale a Bastianini, fosse un dovere da parte nostra. Proprio nella Corale, sotto la direzione del M° Ammannati e di sua moglie Fathima, ebbe inizio la sua meravigliosa carriera. Finalmente, ieri sera, l'assemblea dei soci ha votato all'unanimità per aggiungere il nome di Ettore Bastianini, all'altrettanto glorioso nome dell'Unione Corale Senese.  Un grazie al presidente Klara Mitsova ed ai nipoti del Sor Ettore che  hanno dato il loro assenso. Un bellissimo modo di festeggiare i miei venticinque anni di Corale.

domenica 15 gennaio 2012

Riassunto

Il blog ha compiuto due anni il 2 gennaio.
In questo periodo non l'ho aggiornato assiduamente, un po' perchè, fino al 18, sono molto impegnato e un po' perchè, lasciatemelo dire, senza Berlusconi al governo mi manca l'ispirazione. Che devo dire? Monti me lo mette in culo ugualmente, ma lo fa in modo talmente garbato, che è quasi piacevole.
Comunque, la politica, non si fa mancar niente. Cosentino è stato il più bell'esempio di un parlamento che vive nella sua Versailles, credendo che gli italiani si nutrano di brioches. Sono completamente distaccati dalla realtà, sospesi in una nuvola di presunta impunità. 
Ora è il momento di riportarli a terra. 
Bossi e Maroni si sono ormai scontrati in campo aperto e, a questo proposito, devo dire che da due anni predico, su questo blog, l'incongruenza dell'ideologia leghista che, se da una parte lotta per l'indipendenza, dall'altra vuole essere dipendente, eccome, dai soldi di Roma ladrona.
Il PD è una farsa, l'UDC è un'associazione a delinquere, il FLI conta quanto me, se non meno, Vendola fa dei bei discorsi in pubblico, poi in privato trattava col defunto (grazie al cielo) don Verzè. Ditemi chi resta, se non il bistrattato Di Pietro? Intendiamoci, io con lui ho poco da spartire, ma per ora mi sembra l'unico cavallo su cui puntare. Sarò un qualunquista, un giustizialista, quello che volete; ma l'idea di far piazza pulita di tutti, mi solletica molto. 
So che mi attirerò tutte le ire del caso, ma se dopo il fatto di  Cosentino, qualcuno decidesse di farsi giustizia da solo, sarebbe proprio da condannare?
Se si formassero dei tribunali popolari, che decidessero che i rei vanno puniti, così come chi li protegge, vi sembrerebbe strano?
Questi signori dell'impunità, secondo me, stanno rischiando forte. Non tutti sono moderati come il sottoscritto, che sbraita e non fa niente. L'Italia è piena di persone, che ora vengono chiamati delinquenti, ma che un tempo si sarebbero chiamati patrioti, pronti ad insorgere, qualora la situazione si aggravasse ancora.
Delirio delle cinque e mezzo di mattina? Boh? Chissà?

Quando il popolo s'incazza, son dolori.