"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

giovedì 31 marzo 2011

Che due palme Berlusconi

Un complotto comunista contro il premier. Stavolta è un attacco alla sua nuova villa, comprata su Internet, a Lampedusa. Appena saputo che la villa si chiama "Due palme", uno stuolo di coleotteri comunisti, della brigata "Punteruolo Rosso", si è mosso minaccioso verso la nuova residenza del Sig. Berlusconi. Questo pover uomo non riesce proprio a togliersi di torno la persecuzione di questa sinistra liberticida e giustizialista.
A Lampedusa, non avevano abbastanza sfighe, ci mancava 'sto cesso d'uomo.

Ho scritto queste puttanate perchè, oggi, ne sono successe troppe. Non saprei da dove cominciare:
leggi vergogna, La Russa, Fini, i clandestini, le navi che non si sa dove andranno, Maroni, Bossi, le monetine, i vaffanculo, bavaglio ai talk show, processi......basta! Però una cosa seria la voglio dire! A Bologna scoppiano le bombe, ma i Tg non  ne parlano. Gli attentati si susseguono, ma a noi non è dato saperlo. La situazione non è quella, idilliaca, descritta dai mass media. No! Qualcosa si sta muovendo, la corda è stata tirata troppo. Il mondo reale è quello dei lavoratori licenziati, dei precari, di gente che non riesce a fare la spesa, di gente che comincia ad avere fame. La gente vera, è stanca delle cazzate, smerciate per verità taumaturgiche. Siamo tutti contro le bombe (?), ma io non me la sento di criticare chi è preda della disperazione, chi non riesce a sfamare i figli, chi è giovane e non ha futuro, in questo Stato, che in vent'anni è diventato il terzo mondo d'Europa. Trent'anni fa, si cantava: "E contro ai re e ai tiranni, scoppiava nella via, la bomba proletaria e illuminava l'aria, la fiaccola dell'anarchia".  Nostalgia? Forse. Attualità? Anche.  Chissà che un processo, non sia già stato fatto dal popolo; un processo di quelli, a cui non c'è appello o lodo che tenga. La storia, alla lunga premia; di Umberto I, tutti ci ricordiamo, ma di Gaetano Bresci, ancor di più.

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