"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

venerdì 19 febbraio 2010

Ameni ricordi

Voglio far mie le riflessioni di Luca. Sono l'espressione dell'Italia che conoscevo, a cui ero affezionato, l'Italia in cui sono cresciuto, dove l'antifascismo era un valore acquisito. Leggiamo il post di Luca, guardiamo il filmato e riconosciamoci in quei valori, che la lotta partigiana ci ha regalato.



Ultimamente sto cercando di sanare lacune di conoscenza che inesorabilmente si aprono davanti ai miei occhi, e il lavoro è lungo e penoso, perché scopro risvolti storici dei bravi Italiani che anche senza, purtroppo, meravigliarmi, ma facendomi vergognare, sono capaci di far sprofondare il rispetto nei propri simili. Guardo al passato nell'ottica di prevenire il presente e il futuro più prossimo e per questo mi sprono in letture e testimonianze filmate relative al periodo fascista e colonialista in Etiopia e Eritrea tra il 1935-37. Un quantitativo di dati e aberranti realtà di quei fascisti guidati da Badoglio, dal viceré Graziani,  e oggi spesso dimenticati e adombrati volutamente dal dato storico del Mussolini  statista, accusato delle sole cattive compagnie della seconda guerra mondiale. Dovendo continuamente ascoltare fascisti di nuova foggia schernire del proprio passato politico gli ultimi coraggiosi comunisti dichiarati; e per comunisti intendo la gente comune che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso come una coperta calda su ogni uomo, donna e bambino. Qualcosa che penso oggi in molti confondano con la società nella quale affoghiamo, tutti, nel caldo delle nostre insicurezze, privati d'ogni obiettivo e speranza in un benessere comune fatto di diritti che  non sono altro che concessioni. Ricordare  quanto ancora oggi ci dovremmo vergognare e continuare a farlo come sana abitudine. Sapere, essere coscienti, delle vergogne che i fascisti hanno esportato, operando in patria le discriminazioni razziali e gli abusi di un ventennio ancora oggi, e oggi più che mai, sfiorata appena dai cenni di storia nelle scuole. Sono fermamente convinto che, la "brava gente italiana" ,sapendo più del poco che sa non può riuscire a concepire scelte di pensiero e vita come quelle che i più testimoniano in Italia. Ma sono un idealista votato alla sofferenza.
Luca

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