"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

mercoledì 3 febbraio 2010

Polvere siamo...


Da un paio d’anni a questa parte, vado spesso a Roma per motivi di studio. Recentemente, guidato dalla mia amica Alessandra, ho visitato un luogo, a dir poco, singolare. Si tratta della cripta di S. Maria della Concezione, dove ha sede l’ossario dei frati Cappuccini. Qui sono raccolte le ossa dei frati sepolti in un vecchio cimitero, vicino al Quirinale e qui traslate tra il 1528 e il 1870. L’originalità sta nel fatto che, tutto, in queste cinque cappelle che compongono l’ossario, è fatto di ossa, perfino i lampadari. Completano la scena, alcuni frati mummificati, che danno quel “tocco di fascino in più!”. Tutto questo, per significare l’inconsistenza del corpo terreno, che dopo la morte non ha più valore e può essere usato, come ornamento. Infatti sulla tomba del cardinale Antonio Barberini, fratello di Urbano VIII ed ivi sepolto, si legge: "Hic jacet pulvis, cinis et nihil" (quì giace polvere cenere e niente più) Il contrasto più grande si ha quando si esce; da un atmosfera mistica, fatta di rispettoso silenzio, ti ritrovi in via Veneto, che non è proprio una stradina tranquilla. Se vi capita di passare qualche giorno a Roma, andateci! Poi pensate ai frati che ogni sera, a lume di candela, scendevano nella cripta a meditare, prima di andare a dormire. Sicuramente, dopo questa visione notturna, dovevano stentare a fare sogni lussuriosi. Un bromuro ante litteram.




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