"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

martedì 20 luglio 2010

E' andata male anche stavolta!


Io credo di essere un amante dell'Arte, anzi ne sono sicuro. Bene, ieri sera speravo che il Duomo di Milano crollasse. Non me ne fregava niente, del fatto che fosse della fine del '300. Sarebbe stata la tomba ideale per gli schifosi personaggi che, ieri sera, lo popolavano. Il Don Verzè, che fa della salute un businnes ( clicca quì ) e lo squallido pervertito, che si diverte a giocare con i tumori. Come sempre, tra lui ed il cancro, vinca il migliore. Forza tumore! A volte, ritornano. Quando scherza con quest'argomento, mi fa incazzare più del solito e non è cosa facile!
MILANO - Silvio Berlusconi non è solo un politico ma anche "un artista". Parola di Charles Aznavour che questa sera si è esibito sulle guglie del Duomo dopo che il Cavaliere ha ricevuto, con don Luigi Verzé, il premio Grande Milano ideato dalla Provincia per i suoi 150 anni. Il presidente del Consiglio ha spiegato di essere "allergico ai premi" aggiungendo però che il presidente della Provincia Guido Podestà "si è fisicamente imposto e che domani l'Unità faccia il commento più adeguato".


Berlusconi uesta sera ha sì parlato di politica, dell'accordo che è fiducioso si troverà sulle intercettazioni, della lotta alla mafia (dalla piazza sottostante alcune persone durante la serata hanno scandito slogan come "fuori la mafia dallo stato), ma ha trovato anche il modo di far recitare al sindaco Letizia Moratti le parole di "O mia bela Madunina" e di scherzare sulle proprie doti canore.

Con don Luigi Verzé ha avuto un lungo scambio di battute. Prima ha rilanciato sull'impegno suo e del governo per sconfiggere il tumore che è l'obiettivo del fondatore del San Raffaele. Poi ha ironizzato su che scoop sarebbe stato farsi confessare in diretta aggiungendo che don Verzé gli dà sempre una "assoluzione benevola". Già in passato il premier ha raccontato che il sacerdote lo assolve senza bisogno di dire nulla e stasera il fondatore del San Raffaele ha spiegato perché: "si sa bene che cosa hai fatto".

Poi ha ricordato l'incidente del 13 dicembre quando il premier fu colpito da una statuina del duomo spiegando che il fatto che oggi Berlusconi si sia trovato sopra la cattedrale "é un grande segno". Secondo don Verzé infatti, Berlusconi "é stato mandato dalla Divina provvidenza per salvare il paese e lo sta facendo bene".


Parlando di politica, Berlusconi ha consigliato al pubblico - fra cui sedevano tra gli altri i ministri Ignazio La Russa e Michela Vittoria Brambilla, il presidente della Regione Roberto Formigoni e il capo di Mediolanum Ennio Doris, oltre a Lele Mora - di stare alla larga da chi non ha "ironia e autoironia, cioé da tutti quelli della sinistra". Poi ha fatto un riferimento alla sua battuta odierna rivolta alle universitarie su Rosy Bindi che secondo il premier "non era volgare". "Io ho solo detto che per entrare in politica non è necessario somigliarle - ha spiegato - non ho detto se meglio o peggio. Certo preferiremmo assomigliassero alla Madonnina".


E proprio parlando della Madonnina ha annunciato che sarà ripristinata la legge, scaduta nel 2009, che garantisce 5 milioni di finanziamento all'anno per la manutenzione della cattedrale.


Poi al momento della consegna ufficiale di un bozzetto della Madonnina al Comune, ha chiamato sul palco il sindaco Moratti e le ha fatto recitare le parole di quella che ha definito "la nostra canzone fondante". Parlando del duomo ha ricordato l'operosità di chi lo ha costruito sottolineando che anche il capo del governo è milanese e quindi ha un po' di questa operosità, anzi "il governo è laborioso. Lo siamo stati fino ad ora e lo saremo per i prossimi tre anni" ha detto prima di annunciare in francese la salita sul palco di Charles Aznavour e di spiegare di non poter duettare con lui perché "la carica istituzionale me lo impedisce e poi perché - ha scherzato - sono sicuro di essere meglio".

Fonte: ANSA


Bene, se tutto questo non vi fosse bastato, vi ricordo che i tutori della legge sono morti, i mafiosi no!
Sono passati anni e anni dalla morte di Falcone e di Borsellino, ma noi non abbiamo ancora imparato un cazzo! Per recuperare un po' di memoria, vi schiaffo un video di qualche tempo fa.



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