"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

giovedì 1 aprile 2010

Sull'amore, sull'odio, sul cancro.

Io odio il popolo dell'amore! Bello! Sentimento puro, l'odio. Odio vero, non un velato fastidio, no! Li odio veramente, li vorrei vedere all'inferno, pungolati dal diavoletto del Milan. Sodomizzati dal loro idolo, con una flebo di Viagra infilata nel braccio. Bruciati in un  rogo stile Thyssen. Lapidati con le macerie dell'Aquila. Vorrei che le loro figlie volessero  abortire e non si trovasse la RU486. Riderei come un pazzo, se i loro bambini fossero stuprati da un prete pedofilo. Li abbandonerei senza cibo sull'Isola dei Famosi e mille, mille altre cose. Purtroppo il mio odio si ferma qui, non succederà nessuna di queste cose e l'Italia, che invece amo con tutto me stesso, sarà condannata al nuovo medioevo. Loro sono il Popolo dell'Amore, amore per i soldi, per le puttane, per l'illegalità e la mafia. La storia mi darà ragione, ma sarà tardi e dovremo ringraziare quell'italiano su due, che ha votato per il proprio carnefice. Vi assicuro che scrivere queste parole, in un mondo che era libero fino ad ieri, mi mette a disagio. Siamo in un regime e scrivere contro il regime, è sempre rischioso. Il novello Salvatore ha promesso che curerà il cancro, sono sicuro che mi toglierà tutte le libertà, acqua compresa, ma il cancro, no! Quello me lo lascia! Che culo!


Caro Popolo dell'Amore,
hai delegato il futuro di 
tutti anche a  queste signore.
Io ti odio!

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