"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

sabato 16 ottobre 2010

Nihil sub sole novum

AGGIORNAMENTO

Ieri 19 ottobre un pastore sardo che manifestava a Cagliari, ha perso un occhio a causa di un lacrimogeno, sparato ad altezza uomo. La storia che avevo raccontato nel post seguente, è successa nella Bologna del  1978, poteva essere una tragedia anche allora. Chissà quante volte questo fatto si è ripetuto, senza che l'opinione pubblica ne venisse a conoscenza. Credo che nel 2010, sia ora di fare chiarezza su cosa vogliamo, da chi è deputato alla difesa dell'ordine pubblico. Picchiare i pastori e manganellare coloro che non vogliono morire di cancro per i rifiuti, non mi sembra debba essere la missione della Polizia.

Mentre a Roma si svolgeva la manifestazione della FIOM (ma dovrei dire della parte buona d’Italia), io, che questa volta non ci sono potuto andare, seguivo i discorsi in diretta streaming. Nel frattempo navigavo, distrattamente, tra i siti di news. Quando ecco che t’incontro un ennesimo intervento dei miei amici di vecchia data, i poliziotti. Posso dire che non mi stanno simpatici. Oltre alle normali, abituali, cariche ai cortei studententeschi della mia gioventù (e non giovinezza), mi ruppero le palle anche un giorno che, con alcuni compagni e compagne di scuola, stavo andando a mangiare una pizza; ci tirarono un lacrimogeno, così, per gioco. Quindi, a parte i ricordi del passato, la situazione pare non essere cambiata. Chi è di sinistra, è inviso alle forze dell’ordine, che allegramente si compiacciono, quando vedono quei poveri alienati di Casa Pound e Blocco Studentesco, che farebbe meglio a chiamarsi: Blocco Mentale! Pubblico il resoconto dell’aggressione agli studenti che, grazie al cielo, manifestavano per una scuola più pulita, esenfasci.

Il sit-in non è stato organizzato solamente dalla nostra organizzazione ma anche da altri antifascisti palermitani, collettivi e organizzazioni tra cui il Collettivo ‘68 degli stessi studenti del liceo classico Umberto I. Si trattava di un semplice volantinaggio di denuncia circa le ultime aggressioni fasciste avvenute davanti la scuola da parte di gruppi neofascisti come Casapound e Giovane Italia (ex Azione Giovani), l’ultima consumatasi lo scorso 25 settembre ai danni di alcuni studenti medi antifascisti di cui abbiamo già scritto sul nostro blog. Il volantinaggio è incominciato alle 12:00 in concomitanza con l’uscita di alcuni studenti, erano presenti una trentina di antifascisti posizionati sul marciapiede di fronte la scuola con uno striscione con su scritto “Cacciamo i fascisti da scuole e facoltà”. Quando è terminata l’uscita dei ragazzi da scuola, alcuni dei quali si sono uniti al sit in, sono sopraggiunti agenti della digos che ci hanno intimato di andarcene perché il sit-in “non era autorizzato”, al nostro netto rifiuto di interrompere il sacrosanto diritto d’espressione sancito dalla Costituzione Italiana, e ribattendo che si trattava di un volantinaggio sul marciapiede per il quale non c’è bisogno di nessuna comunicazione in questura, gli agenti della digos hanno intimato i presenti a fornire le generalità, alla nostra richiesta di spiegazioni hanno afferrato strattonandolo un compagno del Collettivo 20 luglio di scienze politiche dicendo: “ora tu vieni con noi”, alcuni compagni hanno reagito sfilandogli il compagno e ritirandoselo sul marciapiede, a questo punto è iniziato il parapiglia dove gli agenti della digos più alcuni poliziotti in divisa, sopraggiunti su un paio di volanti, si sono avventati contro tutti i compagni cercando di arrestarne quanti più possibile, il sit-in ha risposto compatto e determinato: i compagni tiravano dalla presa dei poliziotti gli altri che erano placcati da 4-5 poliziotti e agenti della digos contemporaneamente. Questa reazione determinata e compatta da un lato ha sorpreso chi è abituato ad ubbidire e a servire i superiori, dall’altro ha causato una foga ancora maggiore dei servi in divisa che si sono avventati principalmente contro i più piccoli. Due compagni appena diciottenni, tutt’ora in arresto, sono stati sbattuti violentemente sul marciapiede con 4-5 poliziotti per ognuno che li bloccavano anche pressando con le ginocchia sul collo dei compagni. Nel mentre agli studenti della scuola che tecnicamente erano usciti ma che erano rimasti dentro l’atrio non è stato permesso di uscire, il preside ha ordinato di chiudere i cancelli. Molti di loro indignati sono saliti sulla cancellata e sulle ringhiere della scuola gridando “vergogna !” in direzione della polizia, anche molti genitori e passanti che poco prima si erano avvicinati al nostro sit-in, osservavano la scena con un misto di indignazione e incredulità, una giovanissima studentessa appena sopraggiunta al sit-in e vedendo un tale spettacolo, ha inveito con rabbia contro la polizia e come risposta è stata sbattuta contro dei cassonetti. Contemporaneamente sopraggiungevano altre volanti da cui scendevano altri poliziotti che si avventavano sugli studenti del sit-in e sugli studenti della scuola obbligandoli a cancellare foto e filmini amatoriali: le prove dell’aggressione poliziesca. Dopo una resistenza determinata degli iniziali partecipanti più gli studenti che sono riusciti a raggiungere il sit-in, dopo aver sbattuto a terra e al muro alcuni di noi, sono riusciti ad arrestare 6 compagni (Cesare,Ruggero e Francesco tutt’ora in stato d’arresto e Paolo,Mauro e Carlo indagati ma rilasciati ieri nel tardo pomeriggio), gli altri dopo essersi ricompattati, hanno deciso di fornire solo 3 documenti permettendo al resto dei compagni di allontanarsi ed evitare ulteriori fermi e arresti. Per arrestare questi sei compagni lo stato ha messo in campo uno spropositato intervento della polizia ( in tutto circa 15 volanti, una camionetta dell’antisommossa e le strade limitrofe chiuse al traffico), un’autentica aggressione contro 30 studenti antifascisti da parte di almeno 50 poliziotti “supportati” sul campo da una decina di digossini, abbiamo avuto anche l’onore di ricevere la visita del vice questore Pampillonia! Questa è la cronaca dei fatti, al contrario di quanto scritto dai giornali, non c’è stata alcuna colluttazione o scontro con i fascisti (anche se li abbiamo visti scorazzare liberamente sia prima che dopo il sit-in nei pressi del liceo), non c’è stato nessun lancio di oggetti contro le forze dell’ordine, piuttosto il contrario. La versione divulgata dalla questura circa uno scontro tra opposte fazioni che si fronteggiavano e totalmente falsa e serve solo a giustificare il grave atto di repressione poliziesca davanti agli occhi di decine di persone tra studenti,genitori, lavoratori e passanti. Il problema di ordine pubblico è stato provocato dalla repressione poliziesca contro un pacifico volantinaggio che non stava mettendo in pericolo nessuno studente della scuola contrariamente da quanto dichiarato dal preside della scuola Antonino Raffaele. La scellerata decisione del preside di chiamare continuamente la Questura anche in questa occasione è stata causa di “problemi all’ordine pubblico” e della contusione di studenti giovanissimi, di tutto questo il preside è responsabile e dovrà rendere conto agli studenti. Come abbiamo scritto in comunicati precedenti sul nostro blog, ormai è da circa un anno che il preside tollera che organizzazioni neofasciste facciano la loro sporca propaganda sia dentro che fuori la scuola. Chiunque dovrebbe indignarsi davanti al fatto che esistano gruppi neofascisti, tollerati e spalleggiati dallo stato e dal governo, in teoria vietati dalla costituzione italiana di cui il preside dovrebbe esserne garante a scuola. Ma tutto ciò non ci stupisce, l’antifascismo non lo deleghiamo a nessuno, ne ad un preside che non ha cura dei propri studenti, ancor meno allo stato e ai suoi servi in divisa che storicamente sono collusi con i fascisti. L’antifascismo è un valore sacrosanto che difendiamo e pratichiamo quotidianamente. In questa città, come diciamo da tempo, il clima sta cambiando, a Palermo la digos scorta i fascisti di Casapound la notte per coprire le scritte antifasciste davanti l’Umberto, a Palermo ieri la questura ha alzato di grosso il tiro contro chi esprime un’ opinione non conforme a quella dominante, contro chi denuncia la collusione tra istituzione e squadristi, contro gli antifascisti e indirettamente contro qualsiasi cittadino che esprime il proprio dissenso. Non dimentichiamo come la settimana scorsa siano successi episodi analoghi contro liberi cittadini che non gradivano la visita del Papa (vedi post precedente. ndr)costata 3 milioni di € in una città in permanente emergenza sociale. È evidente che, dopo la grande manifestazione studentesca di Venerdi scorso con la partecipazione di 7000 studenti che gridavano all’unisono “siamo tutti antifascisti” , che dopo l’esperienza dell’onda del 2008 sono pronti a scendere nuovamente in campo con più esperienza e determinazione, la reazione delle istituzioni è di paura e spaesamento al montare del dissenso reagendo con la repressione poliziesca, principalmente contro i giovani e i giovanissimi che scoprono un nuovo modo di fare politica, quella vera, lontana da partiti e sindacati istituzionali.

 Tutto questo non rimarrà impunito!
I poliziotti di domani.



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