"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

sabato 18 dicembre 2010

Attenti, il giochino si rompe!

Rivolta contadina contro i feudatari-miniatura del XV secolo
Da che mondo è mondo, i potenti che non ascoltano il popolo, fanno una brutta fine. Voi per chi fate il tifo nella miniatura? Questo governo da anni è sordo alle proteste dei giovani, dei lavoratori, dei piccoli imprenditori. Quando governava Prodi, bastarono qualche decina di taxisti adirati e un po' di farmacisti in corteo, per fare retromarcia sulle liberalizzazioni. Ora si stà incazzando l'Italia tutta, ma niente, sordi come campanari. Sento alla televisione dei deliri, che mi fanno imbestialire; Mantovano ieri sera al Tg3, in merito alla scarcerazione dei ragazzi arrestati il 14, parlava di "pericolo di reiterazione del reato". Intanto l'accusa per i rilasciati, è di resistenza a Pubblico Ufficiale e non di danneggiamenti (quelli veramente pericolosi, si son guardati bene d'avvicinarli), poi dei ragazzi minorenni, studenti incensurati, pensate che ritornino in corteo con un processo che li aspetta tra pochi giorni? Solo la strumentalizzazione malata dei politici e la demenza colpevole dell'opinione pubblica, può addossare a questi ragazzi una qualsivoglia colpevolezza, in merito agli incidenti. Per chi comanda e per il popolo bue, resistenza a Pubblico Ufficiale, significa difendersi dai colpi del manganello (la Storia si ripete tristemente), dati senza ritegno da fascisti mascherati con la divisa antisommossa, che i loro 1.200 euro al mese (meschini! Un lavoratore di cooperativa se arriva a 850, è grassa)  potevano sudarseli in fabbrica o nei campi, se non avessero avuto il cervello malato da poliziotti. Malati di mente? Come definite della gente, capace di calpestare e prendere a calci un ragazzo inerme, steso in terra? Io, con tutto l'odio viscerale che provo per Berlusconi, non sarei capace di trattarlo così; lo vorrei morto, ma non in quel modo. Questi simpatici difensori dello Stato, due anni fa, fecero passare in piazza Navona un camioncino carico di fascisti armati di catene e mazze dipinte in modo inequivocabile, per contrastare gli studenti (e questo l'ho visto con i miei occhi). Appena scesi dal camioncino, cominciarono a devastare tutto quello che c'era intorno, volarono i banchetti del mercatino, i tavoli dei bar, insomma tutto quello che c'era di mobile, lo lanciarono. Io, era da una parte, sotto un portico adiacente la piazza e con me c'erano tanti poliziotti, che non avevano nessuna intenzione d'intervenire. Poi i manifestanti, malmenati si ritirarono, dopo tutto loro non erano armati. Di questa devastazione nessuno ha detto nulla, come delle altre che, suppongo, ci siano state. Quindi questi "poveri" difensori dell'ordine pubblico, che poche ore prima, erano a protestare contro il governo e poche pre dopo erano a spaccare la testa, a chi faceva la stessa cosa, dovrebbero fare un esame di coscienza (se la trovano) e una volta fatto, buttarsi nel Tevere, manganellandosi i coglioni alla Tafazi.

Senza ribellione, non si può invertire il corso delle cose!

Contro la criminalizzazione delle lotte!                                18.12.2010


Il 14 dicembre 2010, a Roma 100.000 persone hanno assediato il teatrino
della politica borghese, per la cacciata della banda Berlusconi, mentre
decine di migliaia, nel frattempo, scendevano in strada in altre parti del
paese. Operai, studenti, pensionati, disoccupati, compagni e compagne hanno
detto così no al governo dell'irresponsabilità e della devastazione
nazionale, del saccheggio del paese a beneficio del Vaticano, delle
Organizzazioni Criminali e di un pugno di speculatori. Hanno detto no ad una
maggioranza inetta a governare, costruita con i giochetti sottobanco, la
corruzione, la compravendita dei voti e i ricatti.
100.000 persone (non 100 black block!) si sono ribellate a 20 anni di
malgoverno del centro-destra (Berlusconi, Fini, Bossi) e del centro-sinistra
(Prodi, D'Alema, Amato, Dini) entrambi responsabili di aver portato il
paese allo sbando.
100.000 persone hanno detto no alla distruzione progressiva dei diritti dei
lavoratori, alla precarizzazione del lavoro, alla riduzioni delle pensioni,
alla distruzione dell'istruzione e della sanità pubbliche, al degrado
idrogeologico e ambientale del paese, alla violazione aperta e sfrontata
della Costituzione. Hanno affermato ribellandosi il diritto ad un futuro
dignitoso!
Hanno nella pratica, in una pratica comune alle masse popolari di tutta
Europa travolte dalla crisi, riconosciuto il principio che per cambiare è
necessario e legittimo ribellarsi!
Perché senza ribellione, non si può invertire il corso delle cose!
La lotta di piazza da rivendicativa è divenuta politica!
Berlusconi non se ne andrà da solo e non è seguendo i balletti di Fini e
Casini che ce ne libereremo. E nessun governo tecnico emanazione di questo,
potrà salvarci, perché a formarlo sarebbero ancora una volta i promotori
stessi della rovina in cui precipitiamo.
Nella grandiosa rivolta andata in scena a Roma esiste già, come nella grande
manifestazione della FIOM di ottobre, una prospettiva reale di cambiamento:
sono le organizzazioni operaie e popolari, i comitati di lotta a dover
prendere nelle mani il proprio futuro, a doversi organizzare per costruire
un proprio governo di emergenza popolare.
Oggi, nonostante la lezione di Roma, destra e sinistra sono ancora unite
nella criminalizzazione del movimento sceso in piazza e della violenza che
esso avrebbe generato! Unite nel tentativo di dividere i buoni dai cattivi
per spezzare la forza che quel movimento è stato capace di esprimere!
Ci si lascia zittire da un gruppo di fascisti e mazziatori che sono al
governo sulle domande circa l'ipotesi di infiltrati nei cortei, come se lo
sbaglio commesso su uno di questi cancellasse la presenza degli altri e
l'applicazione in momenti di grande tensione sociale della tristemente nota
"ricetta Cossiga". Oggi Maroni e company attaccano i magistrati che hanno
rilasciato i manifestanti fermati e fanno l'elogio della polizia, mentre in
secondo piano finiscono i pestaggi della polizia sui manifestanti e il
trattamento riservato ai fermati stessi. Sul vergognoso editoriale di Libero
"La sinistra ripete gli errori degli anni '70" del 17.12.2010, si stravolge
la storia del G8 di Genova (sancita dalle sentenze stesse dei magistrati),
mentre il Ministro Maroni prepara l'ulteriore stretta repressiva con la
proposta "di nuclei mobili" per fermare i violenti.
A quanti tra gli intellettuali di sinistra, sinceri democratici, magistrati
onesti cercano un filo rosso tra quel che accade oggi e la storia degli
ultimi 40 anni, fatta di stragi di Stato rimaste impunite, di omicidi di
Stato, di repressione cilena e illegalità delle autorità sperimentata su
vasta scala il 17 marzo 2001 a Napoli e il 20 luglio 2001 nel G8 di Genova,
noi chiediamo il coraggio di andare oltre la costruzione della memoria
storica, noi chiediamo il coraggio di schierarsi decisamente dalla parte del
popolo di Roma, di cercare in quel che a Roma si è espresso quella
prospettiva che a loro ancora manca.
E' il momento di schierarsi con decisione, di schierarsi dalla parte di chi,
anche con metodi all'apparenza forti, combatte per contrastare una deriva
reazionaria, altrimenti inarrestabile.
Per questo inoltriamo in allegato (disponibile sul sito-ndr) l' "Appello delle lavoratrici e dei
lavoratori Autoconvocati contro la criminalizzazione del movimento
studentesco e per l'immediata liberazione dei compagni arrestati", invitando
a sottoscriverlo, assieme ad una bella lettera di "Risposta a Saviano"
pubblicata su Indymedia.
Per questo ribadiamo l'invito a esprimere solidarietà con i 4 compagni
accusati, nell'inchiesta ordinata dal PM di Bologna, Morena Plazzi,
"Caccia allo sbirro", di aver promosso la vigilanza democratica e di aver
collaborato a rendere noti volti di agenti di polizia attraverso la
pubblicazione di foto sul sito realizzato dal (nuovo)Partito comunista
italiano
Quanto più avanzerà la crisi, tanto più aumenterà il ricorso alla
repressione e ai corpi speciali di picchiatori, criminali, squadristi,
torturatori, fascisti, assassini e stragisti contro le masse popolari, conto
i promotori della difesa e della ribellione delle masse popolari e in
particolare contro i comunisti!
Promuovere l'identificazione di infiltrati, provocatori e autori di abusi
all'interno delle forze dell'ordine è oggi come negli anni addietro (strage
di Bologna, l'omicidio di Pinelli, come sequestro Abu Omar, omicidio dei
vari Cucchi e Aldrovandi) un legittimo esercizio di democrazia ed una
pratica da estendere, per ostacolare e smascherare i crimini, i complotti,
le manovre e le trame dei poteri forti ai danni delle masse popolari e
dell'ordinamento costituzionale.
Oggi, dai documenti di Wikileaks, il sito posto sotto attacco perché avrebbe
messo ripetutamente a rischio "l'incolumità degli agenti infiltrati e la
causa dei diritti umani", pubblicati dal settimanale tedesco Der Spiegel,
vengono le prove di come l'attuale governo italiano, dal presidente delConsiglio Silvio Berlusconi ai suoi ministri, della Difesa Ignazio la Russadella Giustizia Angelino Alfano, al superconsigliere Gianni Letta (al pari di quanto fatto anche dal Governo Prodi), hanno servito gli interessi USA,
contro gli interessi nazionali, affinchè non si arrivasse alla condanna
neppure dei responsabili materiali di questo gravissimo crimine (i mandanti
politici sono sempre stati coperti dal segreto di Stato) .
Cosa mettono realmente a repentaglio siti come Wikileaks o Caccia allo
sbirro, se non la coltre di impunità che riveste i mandanti e gli autori
di reati gravissimi o di operazioni sistematiche condotte ai danni delle
masse popolari?
L'udienza che si terrà a Bologna il 22 dicembre prossimo contro i compagni
incriminati per Caccia allo sbirro ha una valenza politica importante,
soprattutto in questa fase di crisi generale e di grandi rivolgimenti
sociali che lo Stato vorrebbe stroncare imponendo una svolta reazionaria.
Proprio per ribadire questa valenza politica e per sottolineare
ulteriormente il legame esistente tra questa inchiesta e la volontà politica
di "schiacciare" ogni tentativo di contrastare disegni eversivi, gli
imputati hanno scelto di affiancare in questo procedimento al loro
precedente avvocato, Danilo Camplese, l'avvocato Carmelo Scambia, che ha
rappresentato la parte civile nel processo Abu Omar.
Invitiamo tutti ad intervenire al presidio di solidarietà ai compagni
inquisito che si terrà a Bologna il 22 dicembre 2010 a partire dalle h. 9.00
Firmate l'appello "Estendere e rafforzare la vigilanza democratica"
inviando una mail a vigilanzademocratica@carc.it oppure on line sul sito
"Caccia all'abuso" http://www.cacciallabuso.net/
Dieci, cento, mille siti "Caccia allo Sbirro"! Dieci, cento, mille
Wikileaks!
Incondizionata solidarietà ai feriti e ai fermati durante gli scontri di
Roma!

Ribellarsi è giusto! Ribellarsi è necessario!







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