"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

domenica 15 gennaio 2012

Riassunto

Il blog ha compiuto due anni il 2 gennaio.
In questo periodo non l'ho aggiornato assiduamente, un po' perchè, fino al 18, sono molto impegnato e un po' perchè, lasciatemelo dire, senza Berlusconi al governo mi manca l'ispirazione. Che devo dire? Monti me lo mette in culo ugualmente, ma lo fa in modo talmente garbato, che è quasi piacevole.
Comunque, la politica, non si fa mancar niente. Cosentino è stato il più bell'esempio di un parlamento che vive nella sua Versailles, credendo che gli italiani si nutrano di brioches. Sono completamente distaccati dalla realtà, sospesi in una nuvola di presunta impunità. 
Ora è il momento di riportarli a terra. 
Bossi e Maroni si sono ormai scontrati in campo aperto e, a questo proposito, devo dire che da due anni predico, su questo blog, l'incongruenza dell'ideologia leghista che, se da una parte lotta per l'indipendenza, dall'altra vuole essere dipendente, eccome, dai soldi di Roma ladrona.
Il PD è una farsa, l'UDC è un'associazione a delinquere, il FLI conta quanto me, se non meno, Vendola fa dei bei discorsi in pubblico, poi in privato trattava col defunto (grazie al cielo) don Verzè. Ditemi chi resta, se non il bistrattato Di Pietro? Intendiamoci, io con lui ho poco da spartire, ma per ora mi sembra l'unico cavallo su cui puntare. Sarò un qualunquista, un giustizialista, quello che volete; ma l'idea di far piazza pulita di tutti, mi solletica molto. 
So che mi attirerò tutte le ire del caso, ma se dopo il fatto di  Cosentino, qualcuno decidesse di farsi giustizia da solo, sarebbe proprio da condannare?
Se si formassero dei tribunali popolari, che decidessero che i rei vanno puniti, così come chi li protegge, vi sembrerebbe strano?
Questi signori dell'impunità, secondo me, stanno rischiando forte. Non tutti sono moderati come il sottoscritto, che sbraita e non fa niente. L'Italia è piena di persone, che ora vengono chiamati delinquenti, ma che un tempo si sarebbero chiamati patrioti, pronti ad insorgere, qualora la situazione si aggravasse ancora.
Delirio delle cinque e mezzo di mattina? Boh? Chissà?

Quando il popolo s'incazza, son dolori.






domenica 25 dicembre 2011

Che bel Natale per le famiglie di Samb e Diop

 (anche se sono musulmane e del Natale se ne strafottono)
Visto il simbolo, mi stanno doppiamente sui coglioni!
 IL CASO
La figlia contro CasaPound

"Non usate il nome di mio padre"


L'erede del poeta americano Mary de Rachewiltz ha avviato un procedimento contro il gruppo di estrema destra romano per l'utilizzo del cognome del genitore Ezra Pound

La figlia del poeta Ezra Pound ha avviato un procedimento legale contro il gruppo di estrema destra Casapound per l'uso improprio del nome di suo padre. Lo scrive il quotidiano britannico The Independent.
Mary de Rachewiltz, 86 anni, vive in un castello nel nord Italia e ha studiato a Firenze. Ed è proprio dopo il 13 dicembre, quando Gianluca Casseri, simpatizzante e frequentatore di Casapound, ha ucciso due senegalesi nel capoluogo toscano che ha deciso di andare fino in fondo. "E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un'organizzazione compressa politicamente come questa non ha nessun diritto di usare il nome di Pound", ha detto. Un rappresentante del gruppo di estrema destra ha risposto che la figlia del poeta americano non ha motivi per contestare il nome.
Protagonista della poesia americana e inglese nei primi del Novecento, Pound si trasferì in Italia e lì sviluppò una passione per Benito Mussolini arrivando persino a difenderlo alla radio durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1945, Pound fu catturato dagli americani, giudicato malato di mente e internato in un ospedale criminale di Washington  (La Repubblica 25 dicembre 2011)


Pound non era certo una personcina da frequentare. Era dichiaratamente antisemita e fu un intellettualoide al servizio del Fascismo e del Nazismo. Quindi, questi poveri dementi che gli anno intotolato la loro associazione a delinquere, non hanno fatto nulla di strano; se il cosiddetto poeta fosse vivo, aderirebbe con piacere a questa bella iniziativa. Non si capisce, allora,  l'indignazione della figlia. Forse perchè un esponente del gruppo ha sparato ai due "negri", mettendo in pratica un'azione che sarà stata auspicata e invocata centinaia di volte dagli adepti del clan? Ricordiamoci che il Pound era a favore del genocidio, in nome della Razza Ariana.
Purtroppo siamo in Italia, paese con la memoria molto, ma molto, corta. Ci sono esseri, che si dichiarano apertamente fascisti, che sono al comando della Nazione. Leggete l'ANSA qui sotto, è da raccapriccio.

(ANSA) – ROMA, 5 APR – Un disegno di legge costituzionale che abolisce la norma della Costituzione che vieta ‘la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’ e’ stato presentato al Senato, il 29 marzo, dal senatore del Pdl Cristiano De Eccher (Pdl). Co-firmatari sono gli altri senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio.


Se fossimo un Paese, appena, appena, normale, non ci sarebbe bisogno che la figlia di Pound si indignasse.
Basterebbe applicare la costituzione ed il codice penale, e di questi bastardi ne sentiremmo riparlare tra trent'anni. "Apologia del fascismo" è un reato previsto dal codice. Noi cittadini abbiamo l'obbligo di denunciare qualsiasi tentativo di sovvertire l'ordine democratico ereditato, il 25 aprile, dalle forze partigiane di liberazione. Se non ce la sentiamo di fare una denuncia  in prima persona, rivolgiamoci alla sede dell' Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI), più vicina, e chiediamo assistenza.
L'odio razziale che viene dalle frange estremiste della destra, Lega compresa, arma la mano di pazzi invasati come il Casseri. Chissà quanti Casseri ci sono, che stanno per esplodere, nei vari circoli fascisti.
Di oggi la notizia di un indiano, sequestrato, derubato e picchiato per motivi razzisti, a Patti nel messinese. Ma questa è cronaca giornaliera in ogni provincia italiana. La deriva razzista e xenofoba del vecchio governo, non ha certamente aiutato l'integrazione. Il Paese Italia è cambiato. Solo le teste di cazzo non cambiano mai. 

giovedì 15 dicembre 2011

Il ricatto del defunto

È inutile, non ce la faremo mai a liberarci di Berlusconi. Lo butti fuori dalla porta e rientra dalla finestra. Ora tiene sotto scacco il governo Monti, con la questione del voto di fiducia. Nessuno gli può toccare le sue frequenze. Prima ha arricchito il fratello Paolo con i decoder, ora si è regalato le frequenze del digitale. Per quanto riguarda i decoder: i miei li ho pagati €19,90 l'uno. Funzionano perfettamente e, seppur mi girano le palle perchè la televisione mi andava bene com'era, diciamo che ho speso (relativamente) poco. Perchè allora quando, anni fa, il governo Berlusconi mise in testa alla gente che il digitale sarebbe arrivato da un momento all'altro, i decoder costavano €300,00 di cui 150 li abbiamo messi noi come Stato e metà i cittadini che hanno abboccato. Quindi, Paolo Berlusconi con questa manovra di suo fratello Premier, si è messo in tasca un'esagerazione di soldi rubati. Sì, rubati. Se non sono scemo un decoder da 20 euro venduto a 300 è un furto, legalizzato, ma sempre furto è. Adesso c'è il contributo di 50 euro per le persone anziane; cinquanta euro dello Stato per un prodotto da 20?
Questo modus operandi ha contraddistinto tutto l'iter politico di Berlusconi Silvio e, a quanto pare, non è ancora finito. Per fortuna c'è ancora qualcuno che si oppone ai ricatti ed al malaffare di questo individuo. Lasciamo stare Casini, che è genero di Caltagirone, ovvero ha sposato la figlia del "mammasantissima", ma il PD? Bersani? Zitto!!! Anzi si incazza con chi si ribella a quest'ennesima violazione della legalità. Le aste per le frequenze devono essere fatte! Sono soldi nostri, che il sig. Berlusconi si è messo in tasca. Questo governo è ostaggio di quelli che c'erano prima, che schifo!
Ah, già! Oggi la lega ha votato per l'arresto di Romano. Ma non aveva votato contro, pochi giorni fa? È vero c'è l'anno duro! Il cervello, naturalmente.

giovedì 8 dicembre 2011

Vaticanocrazia

Qual'era la manovra più semplice per trovare fondi? Togliere l'ottopermille! Tagliare i fondi alle scuole private o, come le chiamano loro, parificate. Invece questo governo, in cui tutti avevamo riposto le speranze, colpisce i lavoratori e le loro pensioni.
NON CI SIAMO!
Io non sono laureato alla Bocconi, ma come si può pensare di rimettere l'Italia in carreggiata, colpendo i ceti più poveri. Io l'ICI o IMU che dir si voglia la posso anche pagare, è una tassa proporzionale, giusta, chi ha di più, paga di più; MA LA DEVE PAGARE ANCHE LA CHIESA!
Poi sapendo che ci sono persone che prendono pensioni da 40.000 Euro, vedi Cirino Pomicino, non era giusto mettere un tetto alle pensioni dello Stato? 2.000-2.500 Euro non sono più che sufficenti? Bisogna slegare il versamento dei contributi, dalla pensione. Un lavoratore deve versare i contributi che consentono di pagare le pensioni, ma indipendentemente dallo stipendio, dovrebbe maturare una percentuale per ogni anno di lavoro, fino ad un massimo come quello indicato prima. Se uno per tutta la vita ha preso 30.000 Euro mensili, buon per lui; ma in pensione ci va con una cifra determinata dagli anni lavorati. Se vuole una pensione più alta, se la fa privata, con qualche cacchio di finanziaria. Anzi aggiungerei che i lavori usuranti dovrebbero avere un coeficente maggiore, per dire: ogni anno, maturano un anno e un mese. Allora accadrebbe che un lavoratore con 30 anni di servizio  potrebbe scegliere di andare in pensione con una cifra decente, liberando un posto di lavoro e non gravando sulla comunità più di tanto. Anzi il lavoratore avrebbe una pensione da spendere e il giovane che ha preso il suo posto, avrebbe uno stipendio. Quindi due persone coi soldi in tasca, che possono fare acquisti, questo rimetterebbe in moto l'economia.
Invece il Cardinal Monti ce l'ha messo in culo, anche se in maniera più elegante di Berlusconi.
(Ripeto: a Palazzo Chigi meglio di Berlusconi , anche la moglie del Pacciani!) 

martedì 15 novembre 2011

Andiamo oltre

Se n'è andato! Il pedoporconano si è dimesso, ma non è finita come avrei voluto. Mi sarebbe piaciuta l'Auto da fè, con tanto di quemadero fumante. Peccato, è andata così!
Ora, rimosso (per il momento) questo cancro della democrazia, c'è poco da festeggiare. Una battaglia è vinta, ma la guerra è ancora lunga. È il momento di aprire gli occhi e guardare al di fuori di questi, limitanti, confini italiani. È sorto un organismo europeo, che deve attirare il nostro interesse. Ne parla Monia Benini su Il Punto TV. È un video piuttosto lungo, ma vi prego di seguirlo fino in fondo, così saprete come investire 125miliardi di Euro, provenienti dalle italiche tasche.  


mercoledì 9 novembre 2011

Droga negli studi

Avete sentito la notizia? Chi l'avrebbe mai detto? Io pensavo che, almeno il mondo dello spettacolo, fosse estraneo a questa piaga. Povero innocente, m'ingannavo.

Droga negli studi di Mediaset In arresto tredici spacciatori

Cocaina e hashish negli studi di Mediaset. In manette tre tecnici che spacciavano negli uffici: "Una rete conclamata e ripetuta nel tempo". L'azienda è parte lesa

di Sergio Rame – Da " Il Giornale" dell' 8 novembre 2011, 14:24

Cocaina e mondo dello spettacolo. Ma se gli spacciatori sono dipendenti della stessa emittente televisiva, ecco che il mix diventa a dir poco esplosivo. Proprio questa mattina sono scattate le manette per tredici persone, arrestate dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano.
Nell’ambito dell’inchiesta sullo spaccio di droga sono state effettuate ben dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere e un arresto in flagranza di reato. Di questi tre sono dipendenti degli uffici Mediaset di Cologno e Segrate.
"Si trattava di una rete di spaccio al minuto, gli arrestati si procuravano la droga all’esterno, cocaina e hashish, per poi spacciarla anche all’interno degli uffici Mediaset", spiega Antonino Bolognani comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano. A detta degli inquirenti Domenico Molle, milanese già arrestato per spaccio nel '98, e Damiano Foschi, entrambi dipendenti Mediaset nei reparti tecnici, avevano messo in piedi una vera e propria rete di spaccio all’interno "conclamata e ripetuta nel tempo". Nicolò Ghinzani è stato, invece, sorpreso con 60 grammi di hashish nel suo ufficio: per questo è stato arrestato in flagranza. Anche altri due colleghi dello stesso laboratorio tecnico sono stati segnalati, ma non indagati, per l’acquisto della droga.
I tre gestivano il proprio giro di spaccio in modo autonomo: si rifornivano di sostanze stupefacenti all’esterno e la portavano in ufficio. "Lo spaccio - hanno spiegato oggi gli investigatori - avveniva con grande sistematicità, era conclamata e continuata nel tempo". L’operazione, partita circa un anno e mezzo fa, è parte di un’indagine antidroga molto più ampia, scattata nel 2009 dalla Dda milanese. Una operazione che non è ancora stata conclusa. Tanto che l’attività dei tre tecnici proseguiva almeno da alcuni mesi. L’azienda è, invece, risultata estranea ai fatti. Anzi, adesso è considerata parte lesa. Gli altri dieci destinatari delle ordinanze sono tutti pusher italiani attivi a Milano e nell'hinterland

Credete che ne approfitti e dica, che è colpa di Berlusconi? No, niente del genere.
Si sà, che i suoi festini, sono cene per educande e che, queste cose, non lo sfiorano.
Però, ora capisco, come mai vanno in onda il "Grande Fratello" e Maria  De Filippi.
Non è pensabile, che persone in grado d'intendere e di volere, possano arrivare a tanto.
Pensate un po', che giro di droga ci deve essere alla RAI, per mandare via Santoro e la Dandini.
Ma il più strafatto di tutta la TV italiana, è quello che ha avuto il coraggio, di mandare in video "l'elefantino profeta", Giuliano Ferrara.
I dati auditel di ieri danno Ferrara al 17,2% (ma a volte è arrivato all'8%), quando anche Pupo (e dico Pupo!), coi pacchi di Affari Tuoi, arrivava quasi al 33%, con circa nove milioni di ascoltatori. Forse, più che essere drogati, nella RAI deve comandare il buon Tafazi.

E il peggio deve ancora venire!  clicca

lunedì 7 novembre 2011

Comunicato C.A.R.C.

Ogni  volta che ricevo una comunicazione dai movimenti di sinistra ho la tentazione di pubblicarla, ma molte volte mi trattengo per via della, eccessiva, lunghezza dei testi. Questo "difetto", la sinistra, l'ha sempre avuto. Basti pensare a quelle interminabili pubblicazioni ciclostilate degli anni '70 che, anche i più devoti militanti, facevano finta d'aver letto integralmente. A volte mi suonano alla porta per vendermi un, non meglio identificato, "Giornale Comunista"; a parte che rispondo sempre d'andare a venderlo a Berlusconi, perchè i miei soldi li ha lui, ma anche lo comprassi, non avrei voglia di leggerlo, sono paginate fitte di paroloni di una sinistra intellettualoide, che si potrebbero tradurre in poche, chiare, parole.
Comunque, in questa occasione (come in altre passate), pubblico il comunitato dei C.A.R.C., a mio rischio e pericolo, perchè, come sapete, siamo in uno stato di Polizia, che vede come il fumo negli occhi, qualsiasi frase non allineata al berluconismo.


Comunicato del 06.11.2011
Le stragi del maltempo non sono una fatalità, ma il frutto della criminale indifferenza delle Autorità pubbliche per la sicurezza e la salute delle masse popolari!
Usare soldi e risorse per mettere in sicurezza il territorio anziché per soddisfare la brama di soldi degli speculatori, delle banche e dei ricchi! Questo deve fare un’autorità pubblica degna di questo nome!
Ogni volta che piove l’Italia si sgretola, il territorio frana, i fiumi esondano, le città diventano trappole mortali. Se piove più del solito, oltre ai danni, il maltempo si lascia alle spalle una scia di morti: sono 19 solo negli ultimi 20 giorni. A Genova, nelle Cinque terre, in Lunigiana, a Roma, a Napoli.
Non è vero, come sostengono oggi il sindaco di Genova e il Presidente della Regione che “ha piovuto così tanto che non c’è prevenzione che tenga”. Giocano allo scaricabarile!
“Gli enti locali non hanno i soldi per realizzare le opere di manutenzione e cura del territorio”. In Liguria come nel resto d’Italia di soldi ne vengono spesi a palate, ma per far ingrassare gli amici degli amici con opere inutili, con speculazioni, con piani regolatori fatti per garantire gli interessi dei privati contro l’interesse comune, con deroghe alle leggi sull’urbanizzazione e la tutela dell’ambiente e del territorio, con compensi d’oro ad assessori, consiglieri, collaboratori, dirigenti e manager vari. Anziché parlare di lana caprina, le Autorità locali dicano pubblicamente quanti soldi sono stati spesi per la cura del territorio, come sono stati spesi e quando.
“E’ colpa del governo centrale che ha tagliato i fondi”. Certo che il governo centrale ha precise responsabilità, tanto grandi ed evidenti che nessun esponente interviene apertamente sull’argomento, dopo che il Ministro Matteoli è scampato a un’aggressione da parte dei cittadini proprio in Lunigiana, a fine ottobre. Quindi è ora che le amministrazioni locali disobbediscano ai Patti di Stabilità, alle imposizioni, ai traffici, agli inciuci che il governo impone su come spendere i soldi (e magari anche sulle ditte a cui appaltare i lavori)!
“I cittadini non hanno rispettato lo stato di allerta”. Lo stato di allerta… ma le amministrazioni locali, oltre a dichiarare lo stato di allerta, possono ordinare la chiusura di scuole, uffici e negozi, interdire il traffico, organizzare e gestire piani di evacuazione, ecc. Perché hanno aspettato che sei persone fossero uccise per prendere misure adeguate alla situazione?
Il governo del paese è in mano a gruppi di potere che decidono secondo i loro interessi (a volte unitari, a volte contrastanti persino gli uni con gli altri). Hanno deciso di andare fino in fondo con la TAV (o almeno di provarci!) e hanno fatto diventare il cantiere di Chiomonte una zona di interesse strategico nazionale (una zona militare a tutti gli effetti, come se non bastassero le migliaia di poliziotti che occupano la Val di Susa). Stanno avviando i lavori per la realizzazione dell’Expo a Milano, nel 2015, un’altra opera della vergogna che costa centinaia di milioni di denaro pubblico che finisce nelle tasche di Comunione e Liberazione, della Compagnia delle Opere, del “partito del cemento” e dei palazzinari (Cabassi, Ligresti, ecc.), delle organizzazioni criminali. Tutto questo nello stesso momento in cui, per qualche giorno di pioggia, il paese è in ginocchio.
Crisi ambientale, crisi economica e crisi politica: le risposte che la borghesia riesce a dare sono una combinazione di misure antipopolari e fatalismo… “speriamo che la crisi finisca!”, “speriamo che non piova troppo”, “speriamo che le cose migliorino” e intanto governo e autorità finanziarie varano manovre di lacrime e sangue, che in nome del “risanamento dei conti pubblici” tagliano le spese per la manutenzione del territorio, cancellano diritti e tutele, eliminano servizi pubblici, spingono milioni di persone nella miseria e ne condannano centinaia di migliaia a morire.
Insieme alla solidarietà alle popolazioni colpite, insieme al cordoglio per le vittime innocenti, fra cui due bambine, la rabbia e la frustrazione devono e possono trasformarsi in mobilitazione costruttiva, in lotta, in lotta politica per togliere la direzione del paese a questa banda di criminali.
Centinaia di migliaia di disoccupati, inoccupati, cassintegrati possono dare il loro contributo al risanamento e alla messa in sicurezza del paese. C’è bisogno del lavoro di tutti! Un governo di emergenza popolare può e deve valorizzare le enormi forze che i padroni immobilizzano e disperdono: nessun lavoratore deve essere licenziato, assegnare a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso!
Centinaia di aziende che i padroni chiudono o delocalizzano possono essere coinvolte in un piano straordinario per ricostruire il paese: nessuna azienda deve esse chiusa, assegnare a ogni azienda compiti produttivi utili secondo un piano nazionale, eliminare le attività e produzioni inutili o dannose per l’uomo o per l’ambiente assegnando alle aziende altri compiti!
Le ingenti risorse pubbliche che la banda di affaristi, parassiti e corrotti che governa il paese ha destinato alle speculazioni, alle grandi opere inutili e dannose, alla cementificazione del territorio, a ingrassare gli amici degli amici devono essere destinate a un piano generale straordinario per il lavoro e la ricostruzione del paese.
Ci sono milioni di metri quadri di territori da risanare, da mettere in sicurezza, centinaia di chilometri di fiumi da bonificare e ripulire, argini da rafforzare, boschi da curare, montagne da riassestare, abitazioni ed edifici da ristrutturare, reti dei servizi da ammodernare e infrastrutture da potenziare.
Non vogliamo più piangere morti innocenti di stragi annunciate. I morti per il maltempo sono le vittime di una guerra non dichiarata che produce ogni anno altre decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di invalidi solo nel nostro paese: sono le vittime della malasanità, del lavoro, dell’incuria e del degrado, dell’inquinamento, della devastazione ambientale.
Una mobilitazione generale e straordinaria per cacciare la classe di parassiti e speculatori che governa il paese e amministra gli enti locali.
Una mobilitazione generale e straordinaria per costituire un governo di emergenza popolare per risanare e ricostruire il paese.
Chi può farlo? Le grandi organizzazioni operaie (la sinistra sindacale, la FIOM i sindacati di base), le organizzazioni popolari (la rete per l’acqua pubblica, i movimenti per i beni comuni, le associazioni democratiche e ambientaliste, quelle contro le nocività) hanno il seguito, le forze, le strutture e le intelligenze necessarie. Devono assumere il coraggio e la responsabilità di promuovere l’organizzazione e la mobilitazione necessarie a cacciare i politicanti, i mafiosi, i corrotti dalle stanze del potere, nazionale e locale, e formare un loro governo di emergenza.
Proprio in questi giorni cade il 94° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, la mobilitazione straordinaria che ha portato la classe operaia e le masse popolari della Russia a prendere il potere, a iniziare a scrivere un capitolo nuovo della storia dell’umanità.
Era in corso, 94 ani fa, la prima crisi generale del capitalismo, le condizioni generali erano simili a quelle attuali. Anche 94 anni fa il mondo era nel caos, alle prese con la guerra imperialista (lo sbocco e la soluzione “naturale” con cui la borghesia “esce dalla crisi”). I popoli del mondo erano di fronte a una grande occasione di cambiamento che le masse popolari della Russia, guidate dal partito bolscevico, hanno colto, avviando la prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale, il più ampio, esteso, generale salto in avanti, verso il futuro, compiuto in massa dall’umanità.
Oggi la crisi è la stessa, solo innumerevoli volte più grave e potenzialmente distruttiva in virtù dello sviluppo dei mezzi di produzione, della connessione di tutti i paesi del mondo tra loro, dell’inquinamento e del saccheggio dell’ambiente oramai giunti a un livello tale da mettere in pericolo la sopravvivenza della specie umana. E la soluzione è la medesima: uscire dalla crisi uscendo dal capitalismo e instaurando il socialismo, un nuovo e superiore sistema di relazioni tra gli uomini in cui l’intesa, la pianificazione e la decisione collettiva prendono il posto del denaro, del profitto, del mercato. Questo è l’altro mondo possibile e necessario!