"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

martedì 19 aprile 2011

Queste son cose da indulto?


Bravi ragazzi, fascisti e razzisti, pagati da noi per farci torturare.


“cantavano Giovinezza, Viva il Duce, le suonerie con Faccetta nera” ha raccontato di essere stata condotta in una delle ultime celle del corridoio, dove venne costretta a stare seduta con la faccia rivolta contro il muro, e che, durante i transiti per il corridoio, ai due lati c’era una fila di poliziotti, di guardie carcerarie che facevano lo sgambetto, spintonavano e ci gridavano: “Siete delle puttane, fate pompini ai negri, siete delle zecche fate schifo” e ha detto: “Le persone che stavano fuori delle celle avevano una divisa sul grigio blu e invece quelli del corridoio avevano una divisa blu”

“Non ho nessun ricordo di momenti in cui abbiamo potuto riposarci, non significa che non ci siano stati perché non me lo ricordo sinceramente, ma mi ricordo della difficoltà di dover sempre rimanere in piedi. E’ più chiara l’idea che dovevo rimanere in piedi piuttosto che potevamo riposarci”

“ mi hanno fatto vedere la foto nel mio portafoglio dei miei tre figli e mi hanno detto che se non firmavo questi bambini non li avrei rivisti così presto”

“cella piena, con persone con la faccia rivolta contro il muro, e tante persone ferite che urlavano, e c’era un perpetuo conflitto con una persona che riceveva percosse continuamente e un’altra che urlava e piangeva continuamente..ho un ricordo di questa persona che entrava e lo picchiava o direttamente attraverso le sbarre della cella e non mi ricordo più se usavano il manganello, gli stivali, i pugni o un elmetto”

“un’americana di nome Teresa coperta dalla testa ai piedi di ferite e piaghe che sanguinavano, molto molto ferita” e “mi ricordo che a un certo punto abbiamo potuto guardarci e Teresa non poteva appoggiarsi conto il muro e ho visto le sue ferite” e a Teresa avevano tagliato i capelli e ho visto che aveva un buco sul capo”

"Ho sentito persone chiamare padre e madre e supplicare di smettere di picchiare” e “ all’interno delle celle c’erano delle materie viscose, delle materie un po’ liquide, anche un po’ spesse, una mischia di vomito, di sangue e odore di urina”

“tante persone vomitavano, soprattutto al momento dell’arrivo, penso per i gas utilizzati,e mi ricordo di una persona sdraiata per terra,più o meno nel corridoio, davanti alla stanza chiamata Digos, sulla sinistra, che era sdraiata nel suo vomito tutto intorno al collo.. che non si poteva riconoscere, era piena di piaghe, ferite alla testa e sembrava aver perso coscienza”

“di nuovo il corridoio.. sberle, calci, insulti… pezzo di merda, comunista di merda e figli di puttana siamo qui per colpa tua, bastardo”

“solo in un’occasione mi hanno detto che se volevo potevo inginocchiarmi e quando mi ero inginocchiato mi hanno dato un calcio sulle mani legate dietro la schiena”. Lì, inoltre, mentre era costretto fissare il muro “passavano giri di agenti che ci colpivano con calci alle gambe o pugni nelle reni, ci insultavano ci obbligavano a recitare formule di rito come “viva il Duce, viva il partito nazionale fascista, un due tre Pinochet. Faccetta nera, insomma canzoni del regime e vari insulti di carattere politico"

“ calci fondamentalmente calci alle caviglie e ci prendevano la testa e ce la sbattevano dalla nuca contro il muro e mi è stata spenta una sigaretta sul polso destro” e “sistematicamente venivamo percossi, passava qualcuno come se fosse un gioco e ci picchiavano così senza una ragione” finchè, “ a notte fonda mi hanno tolto i laccetti e le mani erano diventate gonfie come se fossero state gonfiate con l’aria compressa e non avevo più la sensibilità in tutti gli arti”

“facevano come una scelta di noi.. cioè dicevano che ci avrebbero violentato entro la notte e : -io mi prenderei quella, no a me piace più quest’altra- e questa cosa l’hanno ripetuta più volte”

“gli misero una sigaretta accesa sotto la pianta del piede in modo che se avesse abbassato i talloni non rimanendo più sulle punte si sarebbe bruciato la pianta del piede”

“ero vicino all’ingresso e ricordo un braccio con lo spray urticante e a venti centimetri dalla faccia mi ha spruzzato questo spray negli occhi. Questo spray è un dolore indescrivibile…ho visto una bomboletta, il braccio con la bomboletta…e per il dolore, visto che non potevo toccarmi perchè diceva che dovevo stare con le mani vicino al muro, avevo appoggiato il lato destro, l’occhio vicino al muro, dal dolore mi sono piegato, il freddo del muro mi dava un po’ di sollievo all’occhio e alla faccia il proprietario del braccio mi ha detto che dovevo alzarmi. Io non riuscivo ad alzarmi, lui mi ha minacciato e ha detto: - alzati, se no entro dentro con il manganello-. Io mi sono alzato, appoggio la testa al muro e: - Apri l’occhio-, questo lo ha ripetuto varie volte, mi ha detto che dovevo rimettermi in piedi e aprire l’occhio. Come ho aperto l’occhio e mi ha spruzzato di nuovo lo spray nell’occhio”

“mi diceva che saremmo morti tutti…ci avrebbe ammazzato tutti quanti con una siringa, con una iniezione ci avrebbero fatti fuori tutti perché siamo zecche, le zecche vanno uccise..e mi voleva lasciare un ricordino, cercava di darmi un pugno sul naso e il naso era già fratturato…e tra le tante cose, cercando di darmi questo cazzotto è stato richiamato da questa persona… vestita in borghese con una polo, i jeans, pelato con l’orecchino a sinistra…che io penso fosse un superiore, dicendo: no, è un bravo ragazzo, lascialo stare, fermati”

“Nel corridoio ricordo perfettamente una canzoncina: uno due tre viva Pinochet. Quattro cinque sei siete sporchi ebrei

“percosse particolarmente feroci da un individuo che fu annunciato dagli altri agenti già presenti in cella prima che arrivasse, con le parole: - ora sono veramente cazzi vostri”, e costui, sui 45 anni, con accento emiliano o romagnolo, ha proseguito le manganellate, gli insulti e le percosse,ma con particolare soddisfazione. Era particolarmente soddisfatto e particolarmente feroce”

Queste sono poche frasi estratte a caso, da me, tra le centinaia di pagine che compongono la sentenza sul G8 di Genova. Tre giorni di torture, di sevizie, di terrore, riportate in, circa, 650 pagine. Non credo che ci sia bisogno di eccessivi commenti. Solo una cosa voglio ribadire: la Polizia è un manipolo di fascisti. Come tale è nemica del popolo italiano che, come ricorda la costituzione, è antifascista. Pertanto, le azioni compiute dai manifestanti, per opporsi alla repressione da parte delle "forze dell'ordine", sono da giudicarsi "atti legittimi di resistenza neo-partigiana". Quindi mi appello  a tutte le persone sane di mente, pertanto antifasciste: andate sul sito di Repubblica e leggete la sentenza sulla Bolzaneto; sono moltissime pagine, ma quando le avrete lette, vi sarete resi conto cosa ci sia sotto le divise e capirete meglio, come sia stato possibile che, uomini in divisa, abbiano sterminato sei milioni d'ebrei. Le milizie odierne sono le stesse che erano in uniforme bruna, solo, settant'anni dopo. Come le SS, anche loro la faranno franca, questa volta grazie all'indulto, saremo noi cittadini a risarcire le vittime in sede civile, loro non sborseranno nemmeno un Euro. La Democrazia, è stata uccisa per l'ennesima volta.
                                                    

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