"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

sabato 4 settembre 2010

Il sonno è l'infinita ombra del vero.



Quando ho tempo (e voglia), mi dedico ad una attività che mi entusiasma e mi rende febbrilmente agitato. Si tratta di prendere una poesia, di un autore abbastanza complesso (prediligo  Pascoli) e munito di enciclopedia cartacea, cercare i vari riferimenti storici, mitologici, antropologici che l'autore inserisce nel testo. La soddisfazione che dà un volume da sfogliare, non è minimamente paragonabile ad una ricerca virtuale. Intendiamoci, Internet è ormai fondamentale per chi studia, ma il piacere della carta e la certezza che quello che leggi, deriva da una fonte sicura, rimane ancora incomparabile. Oggi è toccato ad "Alexandros", proprio del Pascoli. "Alexandros" fa parte dei Poemi Conviviali, una raccolta che merita di essere conosciuta molto più delle poesiole pascoliane di scolastica memoria. Ho incontrato il Pascoli, degno di nota, molto tempo dopo aver lasciato la scuola; avevo di lui un pessimo ricordo, non sopportavo "O Valentino vestito di nuovo..." anche se avevo una certa simpatia per "La cavalla storna" che,  tutto sommato, raccontava l'intrigante omicidio del padre. Vi assicuro che, se non conoscete questo Pascoli, ne sarete senz'altro affascinati. Io vi metto il link di "Alexandros", se vorrete leggere questa poesia, sarete presto curiosi di sapere chi era Timoteo e perchè se ne stava tra le are, oppure chi erano i mistofori di Caria, cos'è un brocchiero e così via. Vi accorgerete che il tema trattato, è lo stesso di una nota canzone di un notissimo cantautore, non dico chi, pensateci!
Dal link della poesia, potrete navigare nel sito ufficiale di Giovanni Pascoli e sapere che: "... gialle al pero, già pendean le pere."

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