"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

sabato 1 maggio 2010

C'era una volta, la "Festa dei Lavoratori"

1° MAGGIO
Quando ero alle medie, avevo un professore di italiano, che era un ottimo insegnante, di quelli severi ma bravi, come c'erano ai miei tempi. Si chiamava (penso non sia più tra gli elettori) Giuseppe Ciannella, napoletano D.O.C. e compagno D.O.C.G. Mi prestò un libro, s'intitolava: "Scritto sotto la forca". Me lo ricordo ancora, era un inno al 1°maggio, scritto da un condannato a morte. Vorrei rileggerlo e non esito a consigliarvelo. Erano gli anni '70 e non sembrava strano a nessuno di noi, morire per un ideale; erano morti, da poco, i partigiani, erano morti i ragazzi di Reggio Emilia e confesso che in quegli anni, morire per la libertà non m'era un concetto del tutto estraneo. Una volta "nostalgico" era sinonimo di fascista, ora mi sento orfano di PCI e la nostalgia è tanta.

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