"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

giovedì 27 maggio 2010

Lettera aperta a Beppe Grillo


 Dopo i tagli del governo, che come sapete non hanno colpito nessuno, ma anzi porteranno la luce in quel buco tenebroso che la sinistra ha portato governando (si fa per dire) due anni su dieci, ho sentito il bisogno di scrivere a Grillo, non per avere risposte, ma per sfogo! Forse sperando che prenda a cuore la situazione degli invalidi, non di quelli falsi, ma di quelli che lottano tutti i giorni, contro un governo che cerca di schiacciarli, perchè non potendo lavorare, sono "bocche inutili". Non c'è posto per chi non è perfetto, nel piano governativo per una nuova razza ariana.

"Caro Beppe,
sono un italiano fortunato, ho avuto due cancri che mi hanno fisicamente devastato. Se ne avessi avuto uno solo, ora non avrei l'80% d'invalidità e non potrei continuare a godermi i miei 245 euro mensili. Posso anche lavorare due ore al giorno, grazie alla legge che mi permette di arrivare ad un reddito da lavoro di 4000 euro l'anno, conservando la pensione. Morale, in un anno io, che ripeto, sono fortunato arrivo a circa 7000 euro (tra stipendio e pensione). E' giusto che coloro che non raggiungono l'80% (sfigati!), aiutino lo Stato che, in questo momento, ha bisogno delle loro pensioni da 245 euro. A volte credo che se fossi morto nove anni fa, avrei fatto un piacere a tutti, soprattutto a me stesso.
Grazie Beppe, avanti così."


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