"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

mercoledì 3 marzo 2010

Icone della sinistra


        


       Pierpaolo Pasolini, il PCI ai giovani.
È triste. La polemica contro il PCI andava fatta nella prima metà del decennio passato.
Siete in ritardo, figli. E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati…
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni) vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene il loro modo di esser stati bambini e ragazzi, le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui, a causa della miseria, che non dà autorità. La madre incallita come un facchino, o tenera, per qualche malattia, come un uccellino; i tanti fratelli, la casupola tra gli orti con la salvia rossa (in terreni altrui, lottizzati); i bassi sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci, con quella stoffa ruvida che puzza di rancio fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente, e lo stato psicologico cui sono ridotti (per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care. Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione risorgimentale) di figli di papà, avete bastonato, appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque, la vostra! In questi casi, ai poliziotti si danno i fiori, amici.
Sono stati in molti a dare un interpretazione di questo testo; chi era di  sinistra, dava una lettura che salvava capra e cavoli, quelli di destra, invece, coglievano l'occasione per sparare a zero sugli studenti. Io voglio solo dire che, quei "figli di papà" che fecero il '68, avevano un ideale che era quello di fare in modo, che anche i figli dei poliziotti potessero studiare. Quindi i fiori, casomai, erano i poliziotti a doverli portare agli studenti. Quando una canaglia, che sia in divisa oppure no, alza un bastone contro un inerme, che come tale non rappresenta una minaccia, sia studente, lavoratore o anche, spacciatore, questa canaglia è pronto ad alzare il suo manganello anche contro di te, solamente perchè sei nero di pelle, o rosso nel cuore, o (ancora) ebreo e perchè no, omosessuale. Di poliziotti così, non ne sentiamo il bisogno. Se sono figli del popolo, che stiano dalla parte del popolo.

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