"...per comunisti intendo la gente comune, che crede in un ideale e ha creduto nella possibilità di un benessere steso, come una coperta calda, su ogni uomo, donna e bambino." Luca B.

domenica 25 settembre 2011

S'io son buon begolardo

Confesso a dio nullafacente e a voi fratelli che ho molto, ma molto, peccato. Ho guardato, per ben tre volte, Radio Londra. Conclusione: o io ho bisogno di uno psichiatra, o ferrara non capisce un cazzo. Di tre trasmissioni, che ho visto, ho capito solo  che invitava Berlusconi a scusarsi. Sarebbe come invitare Hitler a offrire una cena riparatoria ai sopravvissuti alla Shoah. Daltra parte, il video che ho trovato sul sito di Libero (sì, sono andato anche lì,altro peccato mortale), ci dà la dimensione esatta dell'uomo Ferrara. Ogni grammo di carne che compone quella massa informe, è pura presunzione. Pascoli diceva: "Queste mani sono più adatte al pennato, che alla penna!". Lui era Pascoli e si scheniva così. Se fosse ancora vivo, all'aratro di "Lavandare", ci attaccherebbe Ferrara, almeno sarebbe più utile. 
Oggi c'è stato l'attentato al papa! Ne anno parlato in toni drammatici tutti i telegiornali, La 7 compresa (il che mi ha profondamente deluso). Insomma, questi sono i fatti: un tizio spara, con un fucile o pistola ad aria compressa, quattro piumini dalla finestra, due ore prima che arrivi il papa, a cinquecento metri dal luogo della messa e lo incriminano. Sarebbe come se uno si facesse una sega, guardando la foto di Belen, e lei lo denunciasse per stupro. 
Dato, poi, che le cazzate viaggiano più dei neutrini, parliamo della Gelmini.
Inutile prendersela con lei, per un errore banale. Dobbiamo incazzarci con chi  l'ha messa lì. Lei probabilmente si è confusa col tunnel, frequentatissimo, che ha tra le cosce.  Alla scuola Radio Elettra, dove si è laureata, non fanno queste differenze.
Dato che ho citato una poesia del Pascoli, la allego al post. Pascoli non piace a chi non lo conosce, Bondi non piace, soprattutto, a chi lo conosce.

LAVANDARE

Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l'aratro in mezzo alla maggese.

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